Iperinsulinismo, quando è colpa del sovrappeso?

L’obesità e il diabete mellito di tipo 2 sono spesso associati a livelli elevati di insulina nel sangue, una condizione nota come iperinsulinemia. Questo stato può avere un impatto significativo sull’infiammazione cronica, sul processo di invecchiamento e sullo sviluppo di forme tumorali*

L’insulina è un ormone rilasciato dalle cellule del pancreas che ha il compito di regolare l’utilizzo degli zuccheri, dei grassi e delle proteine nel nostro corpo. Ha anche la funzione di stimolare la crescita delle cellule**.

La dottoressa Carmela Asteria, endocrinologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano, ci spiega di cosa si tratta, sottolineando l’importanza di intervenire sullo stile di vita e l’alimentazione per prevenire le conseguenze associate a questa condizione.

Cosa causa la resistenza all’insulina?

La resistenza insulinica è un meccanismo di difesa dell’organismo contro l’obesità. Essa, infatti, dovrebbe neutralizzare l’azione dell’ormone “anabolico” responsabile dell’accumulo dell’energia alimentare in eccesso sotto forma di grasso.

Tuttavia, senza una riduzione dell’apporto calorico, il pancreas viene stimolato a produrre quantità sempre maggiori di insulina per compensare la resistenza, creando così un circolo vizioso.

Quali sono i rischi dell’iperinsulinismo legato al sovrappeso?

Quando l’eccesso di insulina è talmente alto da vincere la resistenza cellulare, il glucosio entra rapidamente nelle cellule per essere utilizzato e accumulato sotto forma di grasso. Questo squilibrio metabolico rende meno efficaci le strategie dietetiche; inoltre, l’abbassamento eccessivo della glicemia dopo i pasti può aumentare l’appetito e la dipendenza da zuccheri.

Infine, se il paziente non riesce a ottenere un calo di peso significativo, può correre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, a causa della progressiva perdita di efficacia dell’insulina.

Che cos’è invece l’insulinoma?

L’insulinoma è un tumore pancreatico, classificabile come benigno o, più raramente, maligno, originato dalle cellule beta del pancreas produttrici di insulina. Questa neoplasia rara può causare una forma di obesità secondaria, dove l’eccesso di insulina non è legato all’assunzione di cibo, ma è prodotto in modo anomalo e incontrollato, anche in assenza di cibo, causando un calo drastico dei livelli di glucosio nel sangue, la cosiddetta “ipoglicemia”.

I sintomi iniziali di ipoglicemia si manifestano con debolezza, sudorazione eccessiva, tremori e irritabilità, e possono evolvere fino a perdita di coscienza e, nei casi più gravi, portare al coma.

Come si cura l’insulinoma?

La gestione dell’insulinoma richiede un approccio medico mirato. Nei primi stadi, i pazienti tendono spesso a contrastare l’ipoglicemia consumando zuccheri frequentemente, il che può portare a un incremento progressivo del peso fino all’obesità.

Con l’aggravarsi delle crisi ipoglicemiche, che possono portare a perdita di coscienza e alla diminuzione dei sintomi prodromici, è necessario consultare un medico per una diagnosi accurata.

Le opzioni di trattamento per l’insulinoma includono l’uso di farmaci per mitigare l’azione dell’insulina o, più comunemente, l’intervento chirurgico per rimuovere il tumore.

Fonti

*https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8164941/

**https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9344231/

Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Dott.ssa Carmela Asteria
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