Circa la metà delle donne sopra i 50 anni soffre di insufficienza venosa, una patologia che si verifica quando le vene delle gambe non consentono al sangue di risalire correttamente verso il cuore. Vene varicose, crampi, gambe gonfie e pesanti, sono solo alcuni dei sintomi che necessitano di un consulto medico. Il problema, infatti, non scompare se si aspetta e, prima viene diagnosticato e trattato, maggiori saranno le possibilità di prevenire ulteriori complicazioni.
Ne abbiamo parlato con la prof.ssa Mariagrazia Bordoni, specializzata in chirurgia vascolare presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.
Quali sono i fattori di rischio per l’insufficienza venosa?
I fattori di rischio sono attribuibili principalmente alla familiarità; lo stile di vita del paziente può invece aiutare ad eliminare e ridurre i sintomi, ma anche a prevenirne la comparsa, migliorando il flusso sanguigno alle gambe.
Altri fattori di rischio sono rappresentati da:
· sovrappeso e obesità
· vita sedentaria
· necessità di rimanere seduto o in piedi per molte ore della giornata senza muoversi
. gravidanza
Quali sono i sintomi di insufficienza venosa?
I sintomi dell’insufficienza venosa possono includere:
· pesantezza, dolore o bruciore alle gambe
· gonfiore delle gambe e delle caviglie soprattutto in ambienti caldi
· crampi notturni, prurito e talvolta formicolio alle gambe
· presenza di vene varicose o di capillari
· ulcere, nelle fasi più avanzate
· alterazioni cutanee, con comparsa di aree brunastre o indurite
Cosa devo fare in presenza di sintomi di insufficienza venosa?
È buona regola rivolgersi al proprio medico di fiducia e, con il suo parere, richiedere una visita specialistica di chirurgia vascolare.
Come viene diagnosticata l’insufficienza venosa?
L’insufficienza venosa viene diagnosticata sottoponendo il paziente ad una valutazione generale. Il circolo sanguigno verrà poi studiato con un esame chiamato Eco Color Doppler, che permette di studiare la patologia e procedere al trattamento, o ad un eventuale intervento.
Come può essere trattata l’insufficienza venosa?
I trattamenti possono essere diversi:
· Trattamento conservativo con calza elastica, farmaci flebotonici, controllo del peso corporeo e incremento dell’attività fisica
· Scleropatia, soprattutto ma non solo per il trattamento estetico dei capillari, con iniezioni di un liquido all’interno della vena che la fa chiudere e la rende quindi non più visibile;
· Intervento chirurgico di stripping con un’incisione di pochi centimetri all’inguine e una più piccola sotto il ginocchio o al malleolo, per permettere di “sflilare” la vena;
· Tecniche endovascolari mininvasive, attualmente le più utilizzate, con procedure eseguite tramite cateteri posizionati all’interno della vena safena: consentono la chiusura del vaso o tramite calore (Radiofrequenza, Laser) o con iniezione diretta di una sostanza sclerosante, escludendo così la vena malata dal circolo, senza necessità di “sfilarla”
Come prevenire l’insufficienza venosa?
Alcune misure che si possono adottare per ridurre la possibilità di sviluppare queste condizioni includono:
· Mantenere controllato il peso corporeo
· Incrementare l’attività fisica: per la salute delle nostre gambe anche solo una passeggiata eseguita con regolarità è di grande aiuto. Altri sport come nuoto, acquagym, cyclette e bicicletta sono validi strumenti di prevenzione
· Tenere le gambe un po’ sollevate durante il riposo dopo lunghe ore passate in piedi o seduti
· Evitare vestiti troppo attillati e tacchi troppo alti
. Evitare di restare fermi in ambienti troppo caldi
. Utilizzare calze elastiche quando prescritte dal medico
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici