Capita a volte di scorgere delle macchie rosse o rosacee sulla propria pelle che ci spingono a consultare un dermatologo il quale, molto spesso, ci tranquillizza non prescrivendo alcun trattamento.
Questo è il caso della Pitiriasi Rosea che spaventa e angoscia senza alcuna ragione molte persone. Per saperne di più sull’argomento ne abbiamo parlato con il nostro esperto, il Dottor Riccardo Borroni, operante nell’Unità di Dermatologia di Humanitas.
Soggetti predisposti e sintomatologia
I soggetti più colpiti da questa strana patologia sono i bambini e i giovani adulti tra i 10 e i 35 anni di età e le mamme in periodo di gestazione. Il primo segno della Pitiriasi è una chiazza rotonda oppure ovoidale che compare sul tronco e che poi dà vita ad altre chiazze più piccole su tutto il corpo del paziente. Le macchie sono innocue e non sono contagiose, ma possono causare disagi e prurito ed è quindi bene rivolgersi al proprio medico che si accerterà della patologia e ci potrà prescrivere un emolliente per superare le fasi di prurito più intense.
Il trattamento e le cause
Non si conosce ancora bene la natura esatta di queste chiazze, ma si possono avanzare alcune ipotesi:
- non sono segno di un’allergia;
- non sono infezioni batteriche o micotiche.
La patologia tende a scomparire da sé in un arco di tempo che va dalle tre settimane alle otto settimane, fino a dodici settimane nei casi peggiori.
Per alleviare i pruriti potranno essere prescritti vari farmaci, il più delle volte emollienti e, nei casi più rari, anche cortisonici a bassa potenza o antistaminici. Il consiglio generale, però, è di evitare di lavare le zone interessate con acqua troppo calda perché potrebbe intensificare il prurito.
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