Infezioni urinarie: le più colpite sono le donne

Le infezioni delle vie urinarie sono disturbi piuttosto frequenti che si manifestano soprattutto nelle donne. Il 40-50% ne è stata colpita almeno una volta nella vita e, circa il 20%, dichiara di aver avuto episodi che si sono ripetuti nel tempo. Per quale motivo accade? 

Ne abbiamo parlato con il professor Alberto Mandressi, urologo presso i centri Humanitas Medical Care di Milano Murat e Humanitas Medical Care di Milano De Angeli

Che cosa sono le infezioni del tratto urinario?

“Si ha un’infezione delle vie urinarie quando vi è la presenza di microrganismi patogeni (batteri o altre specie pericolose per la salute) in quantità tale da causare disturbi e danni. Talvolta se particolarmente grave e/o trascurata, l’infezione si può estendere all’intero organismo. 

Le infezioni delle vie urinarie possono coinvolgere i seguenti organi:

–   Vescica (si manifesta clinicamente con la cistite)

–   Uretra (uretrite, usualmente concomitante alla cistite)

–   Uretere (usualmente concomitante alla pielonefrite)

–   Infezione del bacinetto renale e conseguentemente del parenchima renale (in questo caso si tratta di nefrite interstiziale o pielonefrite)

Nella maggior parte dei casi le infezioni delle vie urinarie iniziano nella vescica, dove le urine si fermano più a lungo (essendo un serbatoio) rispetto alle vie urinarie superiori (rene e uretere), dove vengono prodotte e immediatamente evacuate.

Le infezioni si manifestano clinicamente quando i microrganismi che transitano nelle urine, trovano per vari motivi (infiammazioni, traumi, altre patologie presenti) l’opportunità di fermarsi, aderendo alle pareti delle vie escretrici, moltiplicarsi e crescere a dismisura causando l’infezione: è significativo che la velocità di crescita può essere così elevata da raddoppiare il numero dei batteri ogni 6 ore”.

Quali sono i sintomi?

“I sintomi più comuni di un’infezione del basso apparato urinario (vescica e uretra) sono la voglia di urinare frequente (pollachiuria e nicturia), la difficoltà a tenere le urine una volta che si sente il bisogno (urgenza minzionale), la sensazione di insoddisfatto svuotamento (tenesmo vescicale) e soprattutto il bruciore al passaggio dell’urina e talvolta dolore avvertito sopra al pube sia prima che dopo aver urinato.

La presenza di sangue in corso di cistite (ematuria) non è un indice della gravità della cistite, ma un sintomo che deve essere indagato per escludere la presenza di altre concomitanti patologie”.

Quali sono i fattori di rischio?

“Qualsiasi patologia delle vie urinarie che alteri il funzionamento delle vie escretrici urinarie e quindi il fisiologico deflusso dell’urina rappresenta un potenziale fattore di rischio. Il più frequente è il ristagno dell’urina in vescica, evento particolarmente presente negli uomini anziani che possono avere la vescica ostruita dall’ipertrofia prostatica, ma tutte le patologie delle vie urinarie (malformazioni, calcolosi, tumori, malattie degenerative, neurologiche, traumatiche) possono favorire, condizionare o incrementare le infezioni delle vie urinarie”.

Perché le donne sono le più colpite?

“Le donne hanno un’incidenza maggiore di infezioni delle basse vie urinarie (cistiti) per vari motivi. Il più palese è che  mentre nell’uomo la lunghezza dell’uretra è di circa 18 cm e ha un decorso tortuoso, nella donna invece la lunghezza dell’uretra è di circa 7 cm, a decorso rettilineo: questo fatto rappresenta un maggior rischio di infezioni ascendenti dal perineo, soprattutto se sono presenti abitudini igieniche non consone, sia per difetto che per eccesso. Inoltre la donna per motivi anatomici ha una vescica generalmente più capiente e la svuota meno frequentemente dell’uomo. Inoltre i cicli mestruali con le variazioni ormonali e le variazioni della circolazione sanguigna nel perineo possono favorire alterazioni del rivestimento della mucosa vescicale che permettono l’adesione batterica. 

Non va poi dimenticata l’importanza dell’intestino sulla presenza delle infezioni delle vie urinarie. I batteri che troviamo nelle vie urinarie sono gli stessi che troviamo nella parte terminale dell’intestino, il colon. Le colonie batteriche, in una condizione ottimale di funzionamento dell’organo si trovano in equilibrio, ma alterazioni dell’alvo, stitichezza, diarrea o altro, alterano questo equilibrio e favoriscono la migrazione di ceppi batterici nelle vie urinarie”.

Come si possono prevenire le infezioni urinarie?

“Un’alimentazione equilibrata e un’idratazione adeguata che consentono un regolare funzionamento dell’intestino sono una premessa importante per la prevenzione. Ricordarsi che occorre bere lontano dai pasti (o prima o due ore dopo) per non diluire i cibi durante la digestione; assecondare la sete assumere almeno un bicchiere d’acqua (300 ml circa) a metà mattina, a metà pomeriggio e la sera prima di coricarsi. Non importa che acqua si beve: è importante bere l’acqua che più piace perché il bere non diventi un sacrificio ma un piacere.

L’igiene del perineo è importante: basta sciacquarlo dopo aver urinato e dopo i rapporti. Non usare detergenti aggressivi, mantenere le naturali difese della pelle.

Un esame delle urine periodico indicherà lo stato delle urine e le prime avvisaglie di alterazioni.

Da ultimo un controllo ecografico dell’addome è un presidio atto a escludere patologie concomitanti misconosciute”.

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Dottore Alberto Mandressi
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