Il diabete mellito è un’importante e grave patologia caratterizzata da elevati livelli di glucosio, quindi di “zuccheri nel sangue”; la diagnosi viene posta sulla semplice base dei valori di glicemia a digiuno che, in tal caso, risultano uguali o superiori a 126 mg.
Nel nostro paese circa l’8% della popolazione è affetta da diabete, ma il dato più significativo e purtroppo più preoccupante, è che esiste un notevole numero di pazienti affetti da questa condizione morbosa ma non ancora diagnosticati.
In alcuni casi, il diabete può essere tenuto sotto controllo anche solo con la dieta; è quindi molto importante considerare e conoscere l’apporto di “zuccheri” dei vari alimenti.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Laura Cassarà, specialista diabetologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di via Murat a Milano.
Il piacere della buona tavola è stato da sempre una grande caratteristica degli Italiani ma, quando mangiamo dovremmo tenere presente l’indice glicemico dei vari alimenti che introduciamo con la nostra dieta, soprattutto se siamo affetti da diabete mellito o abbiamo una familiarità per tale patologia.
L’indice glicemico (IG) misura la capacità di ciascun alimento di alzare la glicemia rispetto a una tabella di riferimento in uno standard compreso tra 0 e 100; di conseguenza noi possiamo facilmente suddividere gli alimenti in tre livelli, sulla base proprio della velocità con cui il glucosio contenuto viene assimilato dall’organismo.
Alimenti a basso Indice Glicemico
IG 10-20: spezie, succo di limone, carciofi, zucchine, melanzane, asparagi, broccoli, spinaci, bietole, cavolfiore, cetriolo, cipolle, fagiolini, insalata, crusca, tofu, cioccolato fondente 85%, frutta secca con guscio.
IG minore di 40: pasta al dente, pasta integrale, grano saraceno, mela, pera, arance, albicocche, pompelmi, frutti di bosco, yogurt magro, fagioli, avena, farro, quinoa, kamut, fave crude, ceci, lenticchie.
Alimenti a medio Indice Glicemico
IG 50-60: riso basmati, riso integrale, pane di quinoa o di kamut, farina di farro, pasta di grano duro, semola integrale, kiwi, ananas.
Alimenti ad alto Indice Glicemico
IG 70-80: patate al vapore, corn-flakes, patatine fritte, purè, carote cotte, biscotti, brioches, pasticcini, polenta, zucchero, farina bianca di grano tenero, riso parboiled, bibite gassate, cioccolato al latte, snack confezionati, zucca, fave cotte, patate fritte e lessate, purè di patate, marmellata con zucchero, pannocchia di mais, anguria, melone.
IG 90-100: patate al forno, pane bianco, riso, pan carré, gallette di riso, popcorn, caramelle.
Teniamo anche presente che l’indice glicemico degli alimenti può cambiare a seconda del:
– grado di maturazione: un frutto maturo, ad es., ha un IG un po’ più alto;
– contenuto in fibre: più fibre sono contenute in un alimento, più basso è l’IG;
– metodo di cottura: la pasta al dente ha un IG più basso; pasta e riso scotti aumentano l’IG.
Una dieta con il controllo dell’indice glicemico è sempre consigliata e abbastanza semplice da organizzare, abbinando, ad ogni pasto, pochi cibi a elevato IG con quelli a basso IG, per esempio:
– scegliete il riso o la pasta (meglio se integrali) ma in abbinamento con verdure, legumi, pesce, carne bianca;
– evitare pasti a base di soli carboidrati;
– fare spuntini con yogurt magro, frutti di bosco o mela.
La conoscenza dell’indice glicemico degli alimenti può essere utile a tutti noi per cercare di abbinare al meglio le pietanze che portiamo in tavola; parecchie aziende produttrici di pasta, crackers, piadine etc, specialmente se integrali, indicano nelle loro etichette delle confezioni il valore dell’IG.
Abituiamoci, quindi, a leggere sempre quanto è scritto sull’etichetta della confezione del prodotto che vorremmo acquistare, potremmo subito avere alcune utili informazioni.
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