Il ferro è un oligoelemento necessario per l’organismo umano perché è un costituente essenziale dell’emoglobina, delle mioglobine e degli enzimi che dipendono dal ferro.
Svolge un ruolo fondamentale nel trasporto dell’ossigeno alle cellule e nel metabolismo di molti aminoacidi.
La carenza di ferro, chiamata sideropenia, porta all’anemia, cioè alla diminuzione dei globuli rossi nel sangue e del loro contenuto, l’emoglobina. Per curare o prevenire la sideropenia è necessario aumentare l’assunzione di ferro da fonti alimentari.
La giusta dose
Il fabbisogno giornaliero di ferro è di 0,5 milligrammi nella prima infanzia, 1,5 milligrammi nell’adolescenza, 1 milligrammo nell’adulto maschio, 2 milligrammi per la donna in età fertile e 4 milligrammi in gravidanza e nell’allattamento.
Solamente il 10% del ferro che introduciamo viene assimilato: per questo motivo la quantità da assumere con gli alimenti deve essere più alta. Bisogna contare però che il ferro in eccesso è tossico per l’organismo perché si accumula nel fegato, nel rene e nel pancreas, causando a questi organi alterazioni degenerative progressive e deficit funzionali.
La difficile assimilazione del ferro
Il ferro viene assorbito nell’intestino a livello del duodeno e nella prima porzione del digiuno. L’assorbimento però viene influenzato negativamente dall’acloridria gastrica, dal bicarbonato e dall’alcol. L’assorbimento è facilitato da carne, pesce, vitamina C, ma è inibito da fibre vegetali, proteine della soia, fosfoproteine dell’uovo, fosfati, tannino e fenoli.
Gli alimenti ricchi di ferro
Gli alimenti ricchi di ferro sono i seguenti:
- carni;
- frattaglie;
- lenticchie;
- piselli;
- tuorlo d’uovo;
- noci;
- asparagi;
- lievito di birra;
- ostriche.
Per favorire l’assorbimento del ferro si dovrebbe eliminare il tè e il caffè durante i pasti. Il caffè infatti diminuisce l’assorbimento del 3% e il tè del 64%, a causa del tannino.
- I sintomi della carenza di ferro sono:
- pallore;
- stanchezza immotivata;
- difficoltà di concentrazione;
- perdita di forze;
- perdita di capelli;
- gengive sanguinanti o infiammate;
- irritabilità;
- mal di testa e sensazione generale di salute debole.
In questo caso, dopo le analisi del sangue, il medico può indicare una terapia a base di integratori di ferro o una dieta ricca di alimenti che lo contengono.
Gli integratori: a chi sono consigliati?
Gli integratori sono prodotti naturali o sintetici che apportano all’organismo un supplemento nutrizionale di alcune sostanze. Sono consigliati per le donne in età fertile a causa del ciclo mestruale, per le donne in gravidanza e durante l’allattamento, per i bambini piccoli e gli adolescenti in fase di crescita, per le persone che soffrono di ulcere, polipi o diverticoli intestinali.
Dato che si tratta di medicinali, possono essere inutili o dannosi se non vengono prescritti dal proprio medico.
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