Il Centro Riabilitazione Hi-Tech & Sport Lab di Humanitas Medical Care di Bergamo offre un nuovo modo di fare riabilitazione che permette di recuperare da un infortunio o dalle conseguenze di un intervento chirurgico, per tornare alla normale vita di tutti i giorni, o di godere appieno delle proprie performance sportive.
A questo fine, il Centro di via Camozzi 10 mette a disposizione la professionalità di fisiatri e fisioterapisti supportata da sistemi tecnologici di ultima generazione che, avvalendosi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sono in grado di elaborare e valutare i percorsi riabilitativi o di riatletizzazione più adatti a ogni persona.
Ne parliamo con il dottor Michele Albano, fisiatra, responsabile della Riabilitazione di Humanitas Gavazzeni e Humanitas Medical Care a Bergamo.
Come ha inizio il percorso riabilitazione che può essere eseguito nel Centro Riabilitazione Hi-Tech & Sport Lab di Humanitas Medical Care di Bergamo?
«Anzitutto, grazie alla valutazione clinica effettuata dal medico fisiatra e a un’analisi posturale integrata, provvediamo a quantificare i deficit che appartengono al paziente che ha subito un infortunio o si è sottoposto a un intervento chirurgico, così da poter elaborare il percorso di riabilitazione più adatto a migliorarne le performance».
Di quali “strumenti” vi avvalete, in questo percorso riabilitativo e quali risultati consentono di ottenere?
«Parliamo di sensori di posizione, celle di carico, telecamere a infrarossi in 3D, sollevatore meccanico, pedane stabilometriche: questi sono gli strumenti che ci aiutano a misurare i parametri di partenza e ogni singolo step del trattamento. Parametri che possono essere coretti e adattati man mano che si procede nel percorso. Riusciamo inoltre ad avere valutazioni diagnostiche data-based su vari aspetti del fisico come, ad esempio, la differenza nell’articolarità, le divergenze di forze tra un arto e l’altro, le alterazioni posturali e quelle che riguardano l’appoggio del piede, tutti dati preziosissimi, che ci consentono di intervenire in modo davvero personalizzato ed efficace».
Il Centro può essere utile anche per le persone che non hanno subito infortuni o interventi chirurgici?
«Sì, certo. Quando non ci sono problematiche particolari valutiamo lo stato di salute e l’integrità del sistema muscolo-scheletrico verificando la coordinazione, l’armonia, la forza, l’articolarità del corpo e identificando eventuali alterazioni, ad esempio nel range del movimento dell’articolarità che, se corrette, possono migliorare la performance. Proponiamo diversi programmi per il miglioramento dello stato di salute e il potenziamento della performance sportiva a seconda dell’interesse del singolo: health, fitness, sport performance, runner, over50, equilibrio, cammino, forza».
Tra le macchine presenti nel Centro di via Camozzi, qual è quella più utilizzata?
«I macchinari TecnoBody presenti nel Centro, cui si accede sotto la supervisione del team dei fisioterapisti, sono sette e tutti importantissimi. La più utilizzata è il D-WALL, uno specchio digitale Hi-Tech, con cui è possibile eseguire ogni gesto motorio per la postura, l’equilibrio e la forza, analizzando il movimento in tempo reale secondo determinati parametri. Attraverso l’utilizzo di una telecamera 3D e di una piattaforma di forza, la macchina riconosce in tempo reale fino a 16 articolazioni del corpo e ogni movimento effettuato nell’area operativa, rivelando l’eventuale presenza di anomalie e suggerendo quali debbano essere i movimenti corretti da tenere».
In generale, come è stato recepito questo nuovo tipo di riabilitazione supportata dall’Intelligenza Artificiale?
«Molto bene. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, così come lo sono i pazienti che, grazie ai dati oggettivi rilevabili in ogni seduta sulle apparecchiature a disposizione nel Centro, possono monitorare il loro miglioramento in tempo reale. L‘intelligenza artificiale inserita nella nostra pratica quotidiana rappresenta una nuova frontiera e un’occasione importante, che permette a noi specialisti di innalzare lo standard qualitativo degli interventi e alle persone di raggiungere la completa guarigione in sicurezza».
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