In Italia l’ictus cerebrale rappresenta la terza causa di morte e la prima di disabilità. Intervenire per tempo può salvare la vita. Bastano pochi minuti per una corretta diagnosi e per intraprendere nel più breve tempo possibile l’iter terapeutico.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Ermelinda De Meo, neurologa presso il centro Humanitas Medical Care Milano Domodossola.
Che cos’è l’ictus?
Ictus significa “colpo” ed è causato dalla rottura (ictus emorragico) o chiusura (ictus ischemico) di un vaso sanguigno cerebrale. L’improvvisa interruzione dell’afflusso di sangue che ne consegue determina una riduzione dell’apporto di ossigeno e nutrienti nelle aree irrorate dal vaso rotto o occluso, determinandone quindi il danno ed infine la morte.
I segnali a cui prestare attenzione
I primi sintomi che compaiono improvvisamente includono: problemi alla vista con parziale cecità o visione doppia; mancanza di forza negli arti (difficoltà a tenere in mano le cose) o problemi nel muoverli (dallo stesso lato del corpo); difficoltà a parlare o a ricordare le parole (un sintomo tipico è anche avere la bocca storta a causa della debolezza dei muscoli facciali); disturbi di coordinazione. In caso di emorragia cerebrale può esserci anche un forte mal di testa accompagnato da nausea e vomito.
Quando si presentano questi sintomi è necessario chiamare subito il 118. Il trattamento dell’ictus ischemico deve essere effettuato entro 4 ore e 30 dall’esordio dei sintomi affinché i rischi non superino i benefici che da esso derivano.
Come si può prevenire?
L’incidenza dell’ictus aumenta con l’età ma ci sono comunque alcuni accorgimenti pratici che possono aiutare a prevenirlo. La prevenzione è fondamentale ma non solo, è necessario:
– Non fumare
– Praticare attività fisica
– Mantenere controllato il peso corporeo
– Limitare il consumo di alcolici
– Ridurre il consumo di grassi di origine animale e sale
– Aumentare il consumo di frutta, verdura, legumi e grassi polinsaturi
– Controllare la pressione arteriosa
– Tenere sotto controllo il diabete
– Prevenzione primaria in soggetti con fattori di rischio
Il trattamento
Esistono due strategie di trattamento che possono essere attuate singolarmente o anche in combinazione a seconda delle caratteristiche del paziente.
Una strategia prevede la somministrazione in un farmaco trombolitico per via endovenosa che ha lo scopo di sciogliere il trombo che occlude il vaso.
Una seconda strategia prevede invece la rimozione meccanica dello stesso.
Una volta trattato l’ictus è importante introdurre una terapia di prevenzione secondaria con farmaci antiaggreganti o anticoagulanti a seconda dell’eziologia dell’evento ischemico.
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