L’afa e il caldo estivo, sebbene sgradevoli per molte persone, possono avere un impatto più importante sulle donne in stato di gravidanza – specie per quelle che devono partorire in autunno – e che devono affrontare l’estate con il pancione. Anche gli spostamenti possono essere difficoltosi; per questo, la scelta delle vacanze, deve essere ben calibrata, per essere sicuri che sia quella giusta per mamma e bambino.
Ne abbiamo parlato con la dott. Rossella Lauletta, ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.
Dottoressa, perché quando si è incinta si ha più caldo?
Durante la gravidanza, la temperatura della mamma (temperatura basale) cambia di settimana in settimana. All’inizio sono gli ormoni ad alzarla leggermente, ma successivamente, questo cambio termico può essere provocato da tutti quei meccanismi messi in atto dal corpo per crescere e nutrire il bambino, aumentando la temperatura percepita (anche se fuori è inverno) per eliminare gli scarti (tossine) tramite la sudorazione; o garantendo un maggior afflusso di sangue per trasportare più cibo e ossigeno al bambino, costringendo il cuore a lavorare più rapidamente e aumentando la sensazione di calore.
Il caldo in estate è pericoloso per una gravidanza?
I rischi legati al caldo in gravidanza, si concentrano principalmente sulla disidratazione che non solo può provocare crampi e svenimenti (causando cadute che potrebbero nuocere alla mamma e al bambino) ma stimolare anche la produzione di un ormone chiamato vasopressina che può innescare contrazioni uterine precoci.
Come posso affrontare la gravidanza in estate?
Alcuni rimedi per affrontare la gravidanza in estate comprendono:
– Rimani idratata, portando sempre con te una bottiglia d’acqua fresca;
– Evita di allenarti o camminare all’aperto durante le ore più calde;
– Cerca di riposarti tanto;
– Indossa un abbigliamento comodo e leggero, proteggendoti sempre dal sole con un cappello e della crema solare;
– Mangia cibi freschi ed evita piatti troppo pesanti o elaborati;
– Limita bevande troppo zuccherate o l’assunzione di tè e caffè;
– Tieni le persiane di casa chiuse durante il giorno per fa sì che non entri troppo calore;
– Se possiedi un condizionatore, cerca di regolare la temperatura tra i 24 e i 26 gradi;
– Fai una bella doccia rinfrescante quando torni a casa.
Mare o montagna, quali sono le mete da preferire?
Che sia mare o montagna l’importante è rispettare alcune regole fondamentali.
Innanzitutto, evitare di esporsi al sole durante le ore più calde della giornata, prediligendo quindi le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio, utilizzare sempre una protezione solare adeguata per evitare il cosiddetto cloasma gravidico (macchie scure sulla pelle del viso). Per quanto riguarda i viaggi in montagna sono sconsigliate altitudini al di sopra dei 2400 m.
Meglio il nuoto o una passeggiata?
Qualunque tipo di attività fisica fatta con moderazione fa bene alla gravidanza, se non ci sono fattori di rischio particolari.
Il nuoto ha indubitabili benefici sull’apparato respiratorio della gestante, permette di tenere sotto controllo il peso riducendo il rischio di traumi, consente movimenti distensivi di colonna e bacino sottoposti al peso crescente dell’utero.
Se la paziente preferisce camminare va benissimo. I benefici sono molteplici, dalla prevenzione del diabete gestazionale, alla preeclampsia, alla riduzione del rischio di un eccessivo aumento ponderale.
Come faccio a sapere se mi sono stancata troppo?
Il Ministero della Salute raccomanda almeno 150 min di attività fisica moderata alla settimana . Al di là delle raccomandazioni, il corpo manda segnali inequivocabili di affaticamento: la pancia che diventa dura, crampi muscolari, fatica a respirare indicano che è necessario fermarsi!
È meglio viaggiare in macchina, in treno o in aereo?
Qualunque mezzo va bene. L’importante, per i viaggi particolarmente lunghi, è di evitare la postura seduta prolungata. Quindi sia in aereo che in treno è importante alzarsi spesso e in macchina fare più soste, in maniera da attivare la circolazione.
Da tenere presente che le compagnie aeree di solito consentono i viaggi fino alle 35/36 settimana gestazionale.
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