Giochi metafonologici per aiutare l’apprendimento della lettura e della scrittura

Attraverso svariate attività ludiche è possibile aiutare i bambini, a partire dalla scuola dell’infanzia, a sviluppare le competenze per acquisire la padronanza della lingua orale e, in seguito, della scrittura.

Infatti, particolari tipi di giochi con le parole sono finalizzati al raggiungimento da parte del bambino della cosiddetta “competenza metafonologica”, ossia la capacità di riconoscere correttamente i suoni (fonemi) che compongono le parole, di saper operare delle trasformazioni su di essi e, quindi, di comprendere i meccanismi del linguaggio parlato e scritto.  

Per saperne di più, ci siamo rivolti alla dottoressa Marcella Mauro del centro Psico Medical Care.

In che cosa consiste l’attività metafonologica?

Poiché le conoscenze metafonologiche stanno alla base dell’acquisizione della lingua orale e scritta, già dalla scuola dell’infanzia “è necessario impostare un lavoro ad approccio ludico sulle rime, le assonanze, le lettere iniziali ecc., per aiutare il bambino a sviluppare la capacità di identificare, classificare, manipolare i segmenti fonologici delle parole”, spiega l’esperta.

Può fare degli esempi di “attività con le parole”?

Le attività metafonologiche sono molteplici. Le più utilizzate sono:

·    gioco della sillabazione: il bambino deve segmentare una parola in sillabe abbinando ad esse, per esempio, il battito delle mani o i palleggi di una palla. Viceversa, egli deve indovinare la parola che l’adulto pronuncia sillabando;

·    gioco con lo spelling di parole: al bambino viene chiesto di dividere in singoli fonemi parole corte e semplici, come CASA, C – A – S – A e via via più complesse.

·    gioco del fonema iniziale di una parola (noto come gioco del bastimento): “Arriva un bastimento carico di B…”; il bambino deve trovare più parole possibili che iniziano con quel suono;

·    gioco dell’ “indovina cos’è”: attraverso il fonema iniziale suggerito dall’adulto, il bambino deve indovinare l’animale rappresentato su una figurina scelta tra le tante della stessa categoria (“Questo animale inizia con G….);

·    gioco “finisci la storia”: “C’era una volta un L…LU…LUPO”; durante la lettura di una storia, ogni tanto l’adulto si ferma e invita il bambino a indovinare, dalla lettera (o dalla sillaba) iniziale suggerita, la parola mancante.

Psicologia
Dott.ssa Marcella Mauro
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