Rompere la caviglia è un infortunio piuttosto comune – specie tra gli sportivi – che tuttavia può richiedere tempi di recupero molto lunghi. Dopo l’ingessatura che immobilizza l’area (in modo che l’osso possa guarire), la caviglia non sarà più forte e stabile come prima e sarà necessaria una fisioterapia – attraverso esercizi, massaggi e altre terapie – perché il paziente possa tornare a svolgere anche le più semplici attività quotidiane, come camminare.
Ne abbiamo parlato con il dott. Enzo Gioffrè, fisioterapista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.
Che cos’è una frattura alla caviglia?
La frattura della caviglia consiste nella rottura di una o più ossa che compongono l’articolazione della caviglia: tibia, perone e l’astragalo. Tibia e perone hanno parti specifiche che compongono la caviglia: malleolo mediale, posteriore e laterale.
Quali sono i sintomi di una frattura alla caviglia?
I sintomi variano in base al punto in cui è avvenuta la frattura. Tuttavia, più in generale, possono comprendere:
– Dolore
– Gonfiore
– Presenza di lividi
– Deformità
– Difficoltà ad appoggiare il piede o reggersi in piedi
Come viene diagnosticata una frattura alla caviglia?
Per diagnosticare una frattura alla caviglia viene generalmente impiegato l’uso di una radiografia che consente di visualizzare le lesioni da più angolazioni. Altri esami possono comprendere una TAC (consente di individuare le lesioni e le interferenze con tessuti, muscoli e legamenti, anche in vista di un eventuale intervento chirurgico) o una risonanza magnetica (per valutare lo stato dei legamenti che possono essersi danneggiati e complicare la guarigione dell’articolazione).
Dopo quanto viene tolto il gesso?
Se la frattura non è scomposta, il gesso, in genere, viene tenuto per circa 35 giorni.
Cosa succede alla caviglia una volta tolto il gesso?
La caviglia dopo la rimozione del gesso è molto debole e spesso bloccata nei movimenti, in quanto il tono muscolare si perde per la mancanza di carico e il movimento diventa più difficoltoso per la perdita di elasticità dei legamenti e dei tendini. Tutto questo porta ad una instabilità dell’articolazione che non riesce a gestire i movimenti ed il peso del corpo.
Che ruolo ha la fisioterapia nella riabilitazione alla caviglia?
La fisioterapia è utile per il recupero graduale dell’ articolazione.
Grazie all’aiuto del fisioterapista, si riattivano, prima passivamente e poi in maniera attiva, i movimenti del piede rielasticizzando i legamenti e i tendini e rinforzando i muscoli della gamba, successivamente si insegnano al paziente esercizi di ri tonificazione e di propriocezione.
Quali sono gli esercizi da fare dopo l’ingessatura?
Al momento della rimozione del gesso, non è detto che il piede possa riprendere l’appoggio a pieno carico. Se a seconda del consiglio medico l’appoggio non deve essere completo, si faranno esercizi di dorso flessione, flessione plantare, della caviglia e rotazione del piede per riattivare il movimento, ed esercizi mirati al rinforzo della gamba sempre senza caricare sull’articolazione.
Con il passaggio al carico completo, si può iniziare a mettersi sulle punte dei piedi, camminare sulle punte e sui talloni, fare delle rotazioni del piede tenendo una pallina sotto la pianta oppure fare tutti i movimenti della caviglia in carico utilizzando una tavoletta propriocettiva.
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici