Molte persone che avvertono dolore al collo, alla schiena, alle anche o ginocchia o, più in generale, al sistema muscolo-scheletrico, decidono di rivolgersi immediatamente al medico ortopedico. Tuttavia, un altro esperto da considerare, è anche il fisiatra. Uno specialista che si occupa principalmente della riabilitazione e del recupero funzionale del paziente, senza ricorrere ad un intervento chirurgico.
Ce ne parla la dott.ssa Carmen Scarabeo, fisiatra presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Quali sono le differenze tra ortopedico e fisiatra?
Ortopedico e fisiatra, intervengono sul paziente in modo diverso: il primo si occupa di tutte le problematiche relative ad ossa e articolazioni che possono richiedere un intervento chirurgico; il secondo, di un progetto riabilitativo, che possa portare il paziente, tramite terapie ed esercizi specifici, a risolvere condizioni che provocano dolore e compromettono le attività quotidiane.
Come si distingue il dolore muscolare da quello articolare?
Il dolore muscolare può essere dovuto a lesioni, traumi, esercizio fisico intenso, lavori usuranti, una postura scorretta o essere legato al clima. Si manifesta con una sintomatologia diffusa che tuttavia tende a scomparire in pochi giorni. Il dolore articolare è legato principalmente al sovraccarico dell’articolazione, è localizzato e si avverte sia durante il movimento che a riposo.
Quali sono le patologie più trattate dal fisiatra?
Il fisiatra si occupa di:
- Patologie di tipo ortopedico: come artrosi, lombalgie, cervicalgie, discopatie, ernie, radicolopatie dovute a patologie del disco, rachialgie, scoliosi, borsiti, fratture, tendinopatie, patologie muscolo-scheletriche da sovraccarico o da over-use. Recuperi post-chirurgici, post-traumatici.
- Malattie neurologiche: come ictus, malattia di Parkinson, Alzheimer, lesioni midollari e neuropatie periferiche.
- Patologie pediatriche: come scoliosi e ipercifosi.
- Malattie respiratorie: come apnee notturne, asma, bronchite cronica ostruttiva, o insufficienza respiratoria
Quali sono le zone più colpite dalle patologie muscolo-scheletriche?
Generalmente, le zone dove il dolore si localizza più frequentemente sono la regione lombare, quella del dorso, la regione posteriore del collo e le articolazioni periferiche (per esempio il ginocchio, anca, caviglia, spalla, gomito). La causa principale è riconducibile all’artrosi e alle artriti; altri fattori di rischio possono includere:
– Patologie dei tendini, dei legamenti e delle borse
– Disturbi del disco intervertebrale
– Fratture
Che tipo di dolore provoca una condizione che colpisce il sistema muscolo-scheletrico?
Il dolore può essere di tipo acuto, e quindi sarà improvviso e invalidante, oppure cronico quindi di lunga durata e di intensità variabile ma perdurante nel tempo con conseguenti effetti secondari, come disturbi delle funzioni, anche con affaticamento o sensazione di sovraccarico.
Quello di origine muscolare può essere particolarmente intenso, specie quando ci si muove, ma può essere puntorio anche a riposo o presentare spasmi o rigidità muscolari secondari.
Il dolore osseo è più intenso, spesso di tipo sordo o pulsante, spesso riferito all’articolazione interessata mentre il dolore tendineo è variabile e a volte così intenso da non permettere la mobilizzazione dell’articolazione.
Quando è necessario rivolgersi allo specialista?
Quando c’è un dolore che ci impedisce di svolgere le normali attività giornaliere o anche che ci impedisce di dormire, dopo un trauma sportivo, dopo un intervento chirurgico, in generale quando si avvertono disturbi che impediscono la corretta funzionalità o il corretto movimento nelle attività.
Come viene diagnosticata una condizione muscoloscheletrica?
Lo specialista, attraverso un colloquio con il paziente (anamnesi), cerca di individuare l’inizio e la possibile causa della malattia che ha condotto il paziente a richiedere una visita, esaminando i trattamenti ricevuti e le eventuali complicanze insorte.
Successivamente, procede all’esame obiettivo e funzionale del paziente per verificare la sua effettiva capacità motoria, richiedendo – se necessario – eventuali esami di accertamento.
Per sviluppare una diagnosi completa, il fisiatra valuterà anche se il paziente ha altre condizioni muscolo scheletriche, neurologiche o di qualsiasi altra natura che possono contribuire ai disturbi che lo hanno condotto a richiedere una visita specialistica.
In che modo i fisiatri trattano i pazienti con un disturbo muscoloscheletrico?
Il trattamento è incentrato sul ripristino della funzione, sulla riduzione del dolore e sul miglioramento della qualità della vita del paziente, attraverso i seguenti passaggi:
· Spiegando al paziente i benefici e il ruolo della terapia fisica, istruendolo eventualmente sugli esercizi da eseguire
· Programmando un percorso fisioterapico
· Consigliando al paziente il modo per migliorare la propria salute in
· generale (per esempio, smettendo di fumare e seguendo un regime
· alimentare corretto)
· Prescrivendo una terapia fisica medica (come onde d’urto, infiltrazioni, mesoterapia)
Se queste misure non riescono a trattare efficacemente il dolore e ripristinare la funzione, i fisiatri possono indirizzare i pazienti ad un altro specialista per un’ulteriore valutazione sulle eventuali cause sottostanti il dolore.
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