Si tende spesso a parlare di dislessia, o disturbi dell’apprendimento, solo in ambito scolastico, senza ricordare che questa condizione accompagnerà questi bambini per tutta la vita, anche da adulti, in ambito lavorativo.
La legge 25/2022, entrata in vigore dal 29 marzo 2022, ha introdotto diritti fondamentali per le lavoratrici e i lavoratori con disturbi specifici dell’apprendimento, rappresentando una conquista importante per 1 milione e 200mila lavoratrici e lavoratori con DSA in Italia.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Marcella Mauro, psicologa dell’apprendimento presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano e specialista del centro Psico Medical Care di Humanitas.
Che cos’è la dislessia?
La dislessia è un disturbo di origine neurobiologica, prevalentemente costituzionale, che fa parte dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Come si manifesta la dislessia?
Normalmente la dislessia si manifesta nei primi anni della scolarizzazione con difficoltà sia nella lettura che nella scrittura: i bambini invertono o sostituiscono le lettere, come la f con la v, la m con la n, la a con la e, la p con la q. Anche l’omissione di lettere, parole o numeri all’interno della frase può essere un campanello d’allarme.
Chi è dislessico è spesso lento e/o scorretto nella lettura, con conseguente fatica nella comprensione del testo ma può anche avere un impaccio nelle prassi quotidiane con difficoltà ad eseguire semplici attività come allacciarsi le stringhe della scarpa.
I disturbi dell’apprendimento (più in generale) possono emergere anche tardivamente, quando per esempio, con l’avanzare della scolarizzazione, aumentano le richieste prestazionali sul piano della lettura, della scrittura e del calcolo.
Quali sono i segnali di possibile dislessia nei giovani adulti e adulti?
La lettura
- Una storia da bambini con difficoltà di lettura e/o di scrittura e/o calcolo
- Sebbene le capacità di lettura si sia sviluppata nel corso degli anni, richiede ancora un grande sforzo: è lenta nella lettura di libri, manuali, sottotitoli dei film
- Raramente legge per piacere
- Evita di leggere ad alta voce
Il parlato
- Persistono difficoltà nell’eloquio, tra cui la mancanza di scioltezza e di un linguaggio preciso
- Spesso pronuncia i nomi di persone e luoghi in modo errato; inciampa su parti di parole
- Difficoltà a ricordare i nomi di persone e luoghi; confonde nomi che hanno lo stesso suono
- Fatica a recuperare le parole; ha spesso momenti in cui dice “mmh come si chiama? Ce l’ho sulla punta della lingua”
- Il vocabolario parlato è inferiore al vocabolario di comprensione
- Evita di dire parole che potrebbero essere pronunciate male
Scuola e vita quotidiana
- Nonostante i buoni voti, spesso si definisce un incapace o si preoccupa che i compagni lo giudichino tale
- È penalizzato dai test a scelta multipla
- Si stanca molto quando legge
- Non esegue correttamente i compiti amministrativi routinari, magari sbaglia giorni e orari.
- Fatica nella lettura dell’orologio analogico
Ambiente di lavoro
- Evita di leggere ad alta voce durante le riunioni
- Evita di parlare in pubblico quando possibile
- Deve leggere più volte le e-mail prima di comprenderle
- Ha difficoltà di fronte ai caratteri tipografici non familiari o ai materiali scritti a mano
- Fa eccessivo affidamento sul controllo ortografico e su altri strumenti di scrittura informatizzati
- Si annoia o si distrae facilmente durante la lettura di documenti lunghi
- Non apprezza il lavoro amministrativo, come la compilazione di moduli ripetitivi
- Cerca strategie di coping per nascondere le difficoltà ai colleghi
Punti di forza
- Ha un’elevata capacità di apprendimento
- Mostra un notevole miglioramento nelle prestazioni quando gli viene concesso del tempo aggiuntivo, soprattutto per gli esami a scelta multipla
- Dimostra eccellenza quando si concentra su un’area altamente specializzata più vicina ai suoi interessi, come la medicina, le politiche pubbliche, la finanza, l’architettura o le scienze di base
- Ha buone capacità di scrittura se l’attenzione è rivolta al contenuto e non all’ortografia
- Riesce ad esprimere bene di idee e sentimenti; ha una eccezionale empatia con le persone
- Ha una buona memoria visiva
- Ha un’ inclinazione a pensare fuori dagli schemi e a vedere il quadro d’insieme
- Notevole resilienza e capacità di adattamento
Come evolve la dislessia e quali sono le principali criticità della dislessia in età adulta?
La dislessia, che viene tipicamente diagnosticata nei primi anni di scuola elementare, quando un bambino incontra difficoltà significative con le lettere e le parole, nel corso degli anni assume un’espressività diversa.
La maggior parte degli adulti con dislessia è in grado di leggere ma rimane una lentezza più o meno significativa, mentre migliora l’accuratezza, ovvero vengono commessi meno errori di decifrazione. In alcuni casi, invece, la velocità di lettura migliora fino a raggiungere livelli normali, o quasi normali, ma peggiora la correttezza e persistono errori abbastanza tipici, come ad esempio autocorrezioni, esitazioni, sostituzioni, o errori di anticipazione basati sulla prima sillaba della parola, e viene penalizzata la comprensione del testo.
Gli adulti con dislessia possono presentare anche una serie di altre caratteristiche, come i problemi di memoria, di attenzione e di linguaggio.
Come viene trattata la dislessia negli adulti?
Il trattamento della dislessia per gli adulti, come per i ragazzi, prevede l’identificazione e l’implementazione di strumenti e strategie per facilitare la lettura, la scrittura e altre abilità che sono influenzate dalla dislessia. Non esistono farmaci in grado di trattare o curare la dislessia.
Le persone dislessiche spesso trovano utile l’uso di ausili tecnologici come computer, registratori digitali e smartphone. In questo modo si liberano di alcuni sforzi per loro necessari e possono così concentrarsi sulle parti del lavoro che sanno fare meglio.
Gli adulti dislessici inoltre traggono beneficio dalla comprensione del proprio stile di apprendimento, dei propri punti di forza e di debolezza. In questo modo, possono studiare e lavorare nel modo più personalizzato per avere successo. Possono imparare strategie adeguate al loro stile di apprendimento.
In che modo è possibile aiutare una persona dislessica ad integrarsi nel mondo del lavoro?
Alcuni adulti dislessici si sentono incapaci di superare le proprie difficoltà, mentre altri trovano il modo di affrontarle, ma il cambiamento delle esigenze sul lavoro o nuove avventure di vita, possono sempre rappresentare una dura sfida.
L’adozione sul lavoro di alcune misure specifiche, come definito dalla recente legge, aiutano la persona a sfruttare al meglio i propri punti di forza e a ridurre al minimo le difficoltà che potrebbe incontrare a causa della dislessia. Tali adeguamenti variano a seconda delle esigenze del lavoratore e del suo ruolo lavorativo.
Si consiglia di avvalersi di una consulenza specialistica e della valutazione delle esigenze del luogo di lavoro, per determinare gli adattamenti più appropriati per la singola persona.
È importante sapere che le persone con dislessia non hanno tutte le stesse aree di forza e di debolezza. Molti adattamenti sono solo modi diversi di lavorare e possono aiutare anche i membri del personale non dislessici. Per esempio:
- Dare istruzioni sia verbali che scritte (uso segreteria telefonica piuttosto o promemoria scritti).
- Considerare l’uso di tecnologie assistive (come screen-reader, penna a scansione, text to speech ecc..)
- Evidenziare i punti chiave dei documenti
- Lasciare il tempo necessario per leggere e completare il compito
- Utilizzare diversi formati per trasmettere le informazioni (ad esempio audio o video, disegni, diagrammi e diagrammi di flusso)
- Utilizzare un registratore digitale per registrare riunioni, corsi di formazione, ecc. in modo che il dipendente non debba affidarsi alla memoria o agli appunti scritti
- Non chiedete al dipendente dislessico di verbalizzare una riunione
- Prevedere pause frequenti e alternare il lavoro al computer con altri compiti, se possibile
- Comunicare le istruzioni lentamente e chiaramente, verificando la comprensione
- Ridurre le distrazioni per i compiti concentrati (sedersi lontano da porte, macchinari rumorosi, ecc.)
- Assegnare uno spazio di lavoro privato, se possibile
- Se possibile, consentire al dipendente di lavorare occasionalmente in Smart working
- Fornire una calcolatrice parlante in caso di difficoltà numeriche.
Che cosa cambia questa legge?
Questa legge è un traguardo importante per più di un milione di lavoratori italiani perché garantisce pari opportunità alle persone con DSA nei luoghi di lavoro.
Assicura la possibilità di dichiarare liberamente la propria condizione, di chiedere nei colloqui di selezione del personale l’uso degli strumenti compensativi, come il computer con sintesi vocale, la calcolatrice, schemi e formulari oltre a tempo aggiuntivo per i test di selezione scritti. Gli stessi possono essere richiesti anche dai lavoratori già assunti.
Si tratta peraltro di misure che non pesano economicamente sulle aziende ma che portano a grandi vantaggi, in quanto i lavoratori, con i giusti accomodamenti, possono realizzare al meglio la propria professionalità contribuendo allo sviluppo delle imprese e della società.
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