Con il termine disfonia si fa riferimento ad alterazioni, di tipo qualitativo o quantitativo, della voce. Questi cambiamenti possono insorgere improvvisamente o gradualmente nel tempo e sono la manifestazione di diverse possibili patologie delle corde vocali.
Ne parliamo con il dott. Michele Cerasuolo, specialista otorinolaringoiatra presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano Murat.
Che cos’è la disfonia?
La disfonia è una condizione caratterizzata dall’alterazione nella produzione della voce (tono, timbro e intensità) che può manifestarsi come semplice raucedine o come afonia ovvero la quasi totale perdita della capacità fonatoria.
Le disfonie si possono classificare in due categorie eziologiche: le disfonie funzionali e le disfonie organiche. Mentre le prime sono alterazioni dovute solitamente ad un uso scorretto della voce (surmenage o malmenage) le disfonie organiche sono causate dalla presenza di lesioni o alterazioni degli organi della fonazione.
Quali possono essere le cause della disfonia?
La disfonia può avere diverse cause:
- patologie congenite (cisti, sulcus, vergeture)
- utilizzo eccessivo (surmenage) o scorretto (malmenage) della voce
- traumi vocali (urlo improvviso) o laringei
- infezioni/infiammazioni (faringiti, laringiti)
- esposizione a sostanze irritanti (fumo di sigaretta, alcool)
- reflusso gastro-esofageo
- patologie della tiroide
- patologie neurologiche
- neoformazioni benigne delle corde vocali
- tumori maligni laringei
Quali sono i campanelli d’allarme per rivolgersi al medico?
I sintomi – prosegue lo specialista – possono variare in base alle diverse cause della disfonia. È necessario rivolgersi al medico al manifestarsi di una delle seguenti condizioni:
- Disfonia persistente per più di 15 giorni
- Afonia acuta persistente da più di 2-3 giorni
- Alterazioni della voce associate a problemi di deglutizione
- Alterazioni della voce associate a difficoltà respiratoria o tracce di sangue con la tosse (emoftoe)
- Alterazioni della voce associate a dolore all’orecchio (otalgia riflessa) o comparsa di linfonodi ingrossati nel collo.
Come si diagnosticano le patologie delle corde vocali?
La diagnosi delle disfonie e delle patologie laringee viene effettuata dallo specialista otorinolaringoiatra partendo da una anamnesi approfondita e da un esame obiettivo completo delle vie aero-digestive superiori e del distretto testa collo. Lo studio delle corde vocali necessita poi di una valutazione strumentale effettuata mediante un esame laringoscopico che, con l’ausilio di una fibra ottica rigida o flessibile, permette di valutare la struttura ed il funzionamento delle corde vocali.
Quali sono le patologie benigne delle corde vocali e come si trattano?
Le principali patologie benigne causa di disfonia sono localizzate nella maggior parte dei casi a livello della laringe ed in particolare delle corde vocali.
Le lesioni congenite, i cui sintomi si manifestano già alla nascita o nei primi anni di vita, sono le cisti epidermoidi, il sulcus, la vergeture e il diaframma laringeo.
Le lesioni acquisite, più comuni in età adulta, sono:
- noduli (abuso vocale)
- polipi (traumi vocali, sostanze irritanti)
- cisti (traumi vocali)
- granulomi (reflusso gastroesofageo)
- edemi (fumo)
Il trattamento delle patologie benigne prevede innanzitutto l’eliminazione dei fattori scatenanti ed il riposo vocale talvolta associati alla somministrazione di terapie farmacologiche (antinfiammatori, antibiotici, antiacidi).
Per le patologie causate da utilizzo scorretto della voce possono rendersi utili trattamenti logopedici di rieducazione ortofonica.Infine – conclude il dott. Cerasuolo – nei casi di presenza di neoformazioni laringee non suscettibili o responsive alle terapie conservative, può rendersi necessario un trattamento di asportazione con tecniche microchirurgiche.
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