Disbiosi, come trattarla con la dieta?

Il microbiota intestinale, ossia l’insieme dei microorganismi che popolano il nostro corpo e prevalentemente l’apparato digerente, è un complesso ecosistema in equilibrio dinamico relativamente stabile, ma sensibile a numerosi fattori che lo possono alterare sia quantitativamente che qualitativamente nel corso della vita.

La disbiosi è uno squilibrio batterico provocato da una crescita eccessiva di batteri “cattivi” all’interno dell’intestino, che ne provocano l’irritazione. Un disturbo che può essere causato dall’età, inquinanti ambientali, sedentarietà, abuso di farmaci (soprattutto antibiotici e inibitori di pompa) o alcool, stress, fumo e soprattutto una cattiva alimentazione che si traduce in una riduzione di efficacia del nostro sistema immunitario e che quindi si manifesta con la comparsa di   malattie infiammatorie croniche

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Laura Agape, dietologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat e De Angeli a Milano.

Quali sono i sintomi della disbiosi?

I sintomi della disbiosi possono essere i più svariati e non solo a carico dell’apparato digerente, ogni parte del nostro corpo può risentirne negativamente: cattiva digestione, gonfiore, meteorismo (gas nel tratto gastrointestinale) e dolori addominali, diarrea o stipsi, malassorbimento per aumentata permeabilità della mucosa intestinale e conseguenti intolleranze alimentari.

Mentre i disturbi al di fuori dell’apparato digerente possono interessare ad esempio la cute con dermatiti atopiche, psoriasi, orticaria; nell’apparato urinario o genitale, possono presentarsi infezioni urinarie o candidosi ricorrenti; nel cavo orale, afte o mucositi; nell’apparato respiratorio, allergie respiratorie; insieme a molte problematiche della psiche, come ansia, depressione, insonnia. Sintomatologie strettamente legate alla disbiosi (asse intestino – cervello), e queste, sono solo una parte dei moltissimi esempi che si potrebbero fare.

Questo ci fa capire quanto importante sia sospettare una disbiosi e mettere in atto le strategie per riportare il nostro microbiota in uno stato di benessere.

Come può essere diagnosticata la disbiosi?

Generalmente, per avere una prima indicazione sullo stato della nostra salute, oltre ovviamente alla sintomatologia, possono essere sufficienti degli esami del sangue.  I valori a cui prestare attenzione sono l’emocromo e la proteina C reattiva, che possono segnalare uno stato di infiammazione cronica, preludio di una serie di disturbi a carico di un qualsiasi organo. Nel caso dell’intestino, in presenza di dolore addominale, diarrea o gonfiore intestinale, può essere indicato il test per la celiachia (eseguibile sempre con un prelievo di sangue).

Altri test comprendono gli esami delle feci, come la misurazione del livello di calprotectina (proteina rilasciata nelle feci dai neutrofili durante un episodio infiammatorio), e gli esami colturali (per rilevare la presenza di microrganismi patogeni, come batteri e/o parassiti, associati alle infezioni intestinali).

Possono essere effettuati anche esami come il test del respiro (breath test), un esame diagnostico non invasivo che analizza campioni di aria espirata dal paziente per indagare alcune alterazioni del sistema gastroenterico; l’esame ecografico delle anse intestinali che permette una valutazione dello spessore della parete del colon e dell’intestino tenue; la colonscopia (esame più invasivo che potrebbe essere svolto sotto anestesia), per esaminare la parete interna del colon ed individuare eventuali polipi e lesioni della mucosa intestinale.

Quali cibi bisogna mangiare per curare la disbiosi?

Lo squilibrio batterico, oltre alle cause inizialmente descritte, è principalmente determinato dall’alimentazione, e moltissimi sono i “nemici dei probiotici”,  tra cui conservanti, coloranti, addensanti, zuccheri semplici, sale, grassi e dolcificanti artificiali, di cui sono particolarmente ricchi i cibi preconfezionati, che purtroppo nella nostra alimentazione più recente sono sempre più utilizzati.

Lo specialista potrebbe suggerire un nuovo piano nutrizionale al paziente, in grado di fornire tutti i nutrimenti necessari a mantenere i batteri in equilibrio, come vitamine del complesso B, calcio, magnesio, beta carotene e zinco e soprattutto una dieta ricca di cibi freschi (verdura e frutta in primis), cereali integrali e legumi che sono le principali fonti di MAC (carboidrati accessibili al microbiota) che in sostanza sono le fibre di cui il microbiota si nutre, pesce, carni non processate,  formaggi freschi.

Le fibre oltretutto sono indispensabili per un buona regolarità intestinale (se accompagnate da adeguata quantità di acqua).

Molto utili sono i cibi fermentati che si ritrovano dall’antichità in tutti i popoli del mondo: verdure, frutta, legumi, riso e latticini (yogurt e kefir per esempio).

Anche riso e patate cotti, ma consumati raffreddati il giorno seguente la preparazione  (amido resistente) sono molto graditi al microbiota.

Lo specialista può inoltre consigliare l’assunzione di probiotici, batteri umani (sotto forma di capsule o bustine) che aiutano a ricolonizzare il nostro intestino favorendo la regolarità delle funzioni intestinali, il rinforzo delle difese immunitarie e perciò anche con l’obiettivo di ridurre tutti quei disturbi che una disbiosi causa .

Quali alimenti eliminare con la disbiosi?

Il medico potrebbe anche suggerire al paziente di limitare (o evitare) determinati alimenti che possono peggiorare la situazione, come:

·     carni lavorate, come salumi e carni salate o in scatola o cibi ricchi di sale    in  generale

·     cibi ricchi di zucchero, come bevande varie (anche con dolcificante)

·     alcolici

·     cibi ricchi di grassi

In che modo è meglio distribuire i nutrienti che ingeriamo nell’arco della giornata?

 La regola è sempre quella che vede una buona colazione: latticino in moderata quantità, cereali vari meglio se integrali, frutta fresca o secca.

Pranzo moderato ma nutrizionalmente completo: tanta verdura cruda o cotta con un cucchiaino di olio extravergine, una porzione non abbondante di carboidrati meglio se integrali e una moderata quantità di proteine (legumi o pesce o carne bianca ecc.)

Cena ovviamente leggera (per avere un sonno migliore e perchè ormai al corpo serve poco): proteine leggere e poco condite, verdura e magari un pezzetto di pane integrale o ai cereali.

E due porzioni di frutta nel momento che preferiamo, possibilmente con la buccia.

Una corretta alimentazione aiuta a prevenire la disbiosi?

Certamente una corretta alimentazione è fondamentale nella prevenzione della disbiosi e soprattutto più varia è e più ricco sarà il nostro microbiota, sia come quantità, che come varietà di specie.

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