Demenza, perché è importante vedere un neurologo?

La demenza è una malattia neurologica caratterizzata dalla perdita del funzionamento cognitivo, tale da compromettere il regolare svolgimento delle attività di vita quotidiana. Sebbene la perdita di memoria sia solitamente il primo sintomo osservato, si sviluppano spesso altre difficoltà come disturbi del linguaggio, del ragionamento e del comportamento.

Ce ne parla la dott.ssa Claudia Carrarini, neurologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Arese.

Cosa causa la demenza?

La causa più comune di demenza è la malattia di Alzheimer, che rappresenta circa il 60% dei casi. 

Le demenze possono essere classificate in forme “primarie” (o degenerative), come la malattia di Alzheimer, la demenza a corpi di Lewy, la demenza fronto-temporale, e “secondarie”, tra le quali rientrano la demenza vascolare, l’idrocefalo normoteso e la demenza da stati carenziali (come da abuso di alcolici). 

Solitamente la demenza insorge in età avanzata, ma in alcuni casi (come nelle forme ereditarie) i primi sintomi possono comparire precocemente (dai 40 anni di età). 

Come riconoscere la demenza?

I sintomi comunemente osservati in una fase iniziale comprendono:

·   perdita di memoria

·   disorientamento e confusione

·   difficoltà a trovare le parole e a esprimersi correttamente

·   difficoltà di concentrazione 

·   difficoltà a svolgere semplici attività quotidiane (come allacciarsi le scarpe)

·   cambiamenti di umore (es. depressione) e perdita di interesse per il mondo circostante

·   problemi di movimento e di equilibrio 

Quando è necessario rivolgersi al neurologo?

È opportuno rivolgersi a uno specialista neurologo alla comparsa dei primi sintomi. Una prima valutazione potrà indirizzare il paziente verso approfondimenti diagnostici adeguati e/o verso controlli clinici periodici. 

In caso di demenza è necessario consultare anche altri specialisti?

Il percorso diagnostico e terapeutico, in caso di demenza, richiede il supporto di un team multidisciplinare, composto da vari specialisti, tra cui il medico radiologo, il medico psichiatra, il medico geriatra e lo psicologo/neuropsicologo.

Come viene fatta la diagnosi di demenza?

La diagnosi di demenza richiede una serie di accertamenti clinici, laboratoristici e strumentali, utili a una più accurata definizione diagnostica e a escludere altre patologie. Il percorso diagnostico si avvale di una visita generale neurologica, di una valutazione neuropsicologica (per stimare l’entità del disturbo cognitivo), di esami ematochimici, di indagini neuroradiologiche e di analisi genetiche e di biomarcatori biologici.  

Perché è importante diagnosticarla precocemente?

La diagnosi precoce è fondamentale per impostare quanto prima le terapie farmacologiche finalizzate a rallentare la progressione della malattia e per valutare la possibilità di inserire il paziente in protocolli di studio con nuovi farmaci in corso di sperimentazione. 

Come può essere trattata la demenza?

Il trattamento della demenza si basa su interventi farmacologici e non farmacologici. I farmaci attualmente disponibili in commercio sono gli inibitori della colinesterasi e la memantina, la cui funzione è quella di rallentare la progressione di malattia, e gli antipsicotici, che aiutano a controllare i disturbi comportamentali. Le misure non farmacologiche comprendono la riabilitazione cognitiva, il supporto psicologico, il monitoraggio dei fattori di rischio cardiovascolare, l’attività fisica e la dieta.

Neurologia
Dott.ssa Claudia Carrarini
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