L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento in maniera esclusiva fino al compimento del sesto mese di vita. Il latte materno porta infatti numerosi benefici al bambino, sia per il suo sviluppo, sia come prevenzione di numerose malattie. Tuttavia, durante l’allattamento, molte neo mamme si chiedono se i cibi che mangiano possano influenzare in qualche modo il latte materno, o creare problemi al loro bambino. “C’è una dieta specifica da seguire?”, “Ci sono alimenti che vanno assolutamente evitati?”.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Maria Bravo, biologa nutrizionista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.
Quali cibi bisogna mangiare durante l’allattamento?
In generale è importante avere un’alimentazione varia ed equilibrata volta a soddisfare tutti i fabbisogni, sia in termini di macro che micro nutrienti. Bisogna tener conto del fatto che durante l’allattamento si ha la necessità di avere un maggior apporto energetico (le linee guida LARN 2014 suggeriscono un incremento di circa 330 kcal/die per i primi 6 mesi di allattamento esclusivo), necessario per la produzione di latte. È inoltre indispensabile una maggiore introduzione di liquidi, in genere guidata dall’aumentata sensazione di sete.
L’apporto di nutrienti deve essere ben distribuito durante la giornata, poiché l’organismo deve produrre latte in maniera continuativa. È consigliato effettuare almeno 5 pasti al giorno (3 principali e 2 spuntini). I pasti devono essere completi, con primo, secondo (anche il fabbisogno proteico aumenta durante l’allattamento) e contorno. È importante prediligere le proteine sane provenienti dal pesce, dalle carni bianche, dalle uova, dai legumi e dai latticini freschi e magri. Per garantire un buon apporto di acidi grassi Omega 3 è importante consumare almeno 2 porzioni di pesce (principalmente pesce azzurro) a settimana. Anche la frutta secca, nelle giuste quantità, garantisce un buon apporto di acidi grassi omega 3. Mai saltare i pasti per evitare l’ipoglicemia e i conseguenti meccanismi di compenso.
Preferire i cibi freschi, di stagione e provenienti da zone vicine (es. Km 0), riduce il rischio di impoverimento vitaminico. L’uso di cibi integrali garantisce la presenza di minerali e vitamine che si perdono con la raffinazione e un maggior apporto di fibre utile per ridurre la stipsi materna. Prediligere quotidianamente i carboidrati complessi (pane, riso, pasta integrali) a più lento assorbimento, a quelli semplici (biscotti, dolci), per evitare eccessive oscillazioni della glicemia.
Molto importante anche assumere almeno due porzioni di frutta al giorno: facilita il reintegro dei liquidi e garantisce un buon apporto di vitamine e sali minerali.
Cosa fa aumentare la produzione di latte materno?
Il meccanismo della lattazione dipende soprattutto dallo stimolo offerto dal lattante: più il seno viene stimolato, maggiore sarà la produzione del latte.
Inoltre, per avere una buona produzione di latte è fondamentale aumentare l’apporto idrico della mamma ed avere un’alimentazione completa ed equilibrata e che copra tutti i fabbisogni nutrizionali: carboidrati, proteine, lipidi, vitamine e Sali minerali.
Cosa non può mangiare una mamma che allatta al seno?
Sarebbe sicuramente bene evitare grassi idrogenati tipici degli alimenti confezionati (es. merendine, patatine). Importante ridurre anche il consumo degli acidi grassi saturi (tipici dei formaggi stagionati e delle carni grasse) e degli zuccheri semplici (tipici dei dolciumi vari e delle bevande zuccherate).
Importante evitare il consumo di alcolici e superalcolici e ridurre gli alimenti contenenti caffeina (es. tè, caffè, coca-cola ecc).
Inoltre è consigliato limitare anche alcuni tipi di pesce, come il pesce spada, il tonno e in generale i pesci di grandi dimensioni, a causa dell’elevato contenuto di metilmercurio; è buona norma consumare massimo una porzione a settimana dei pesci sopracitati.
Cosa può alterare il sapore del latte materno?
Alcuni alimenti possono alterare il sapore del latte, tra questi i funghi, il cavolo, aglio, cipolla e peperoni, ma se questi sono tollerati dal lattante non ci sono problemi ad assumerli.
Quali cibi provocano coliche ai neonati?
Sicuramente quegli alimenti ricchi in zuccheri semplici, come per esempio i succhi di frutta; i legumi, ricchi in fibre, i quali possono provocare gonfiore anche nell’adulto. Anche broccoli e cavolfiori rientrano tra quegli alimenti che provocano maggiormente coliche nei neonati.
L’alcol e la caffeina fanno male al mio bambino?
Come qualsiasi cosa che mangi o bevi, la caffeina passa nel latte materno; quindi, è consigliabile limitarne l’assunzione durante l’allattamento al seno. Le raccomandazioni ufficiali sui limiti di caffeina variano da paese a paese; tuttavia, la maggior parte di esse consiglia di non assumerne più di 200–300 mg al giorno (300 mg equivalgono a due tazze di caffè filtrato). Importante non trascurare la quantità di caffeina contenuta in altre bevande o alimenti, come la coca-cola, il thè, bevande energetiche e cioccolato fondente.
Stesso discorso per quanto riguarda gli alcolici: l’alcol, è presente nel latte già dopo circa 30-60 minuti dall’ingestione materna e persiste per circa due o tre ore, in funzione della quantità ingerita, della gradazione alcolica e del fatto che la mamma sia a digiuno o a stomaco pieno.
La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) afferma che durante l’allattamento sono consentiti al massimo due bicchieri di vino a settimana. In ogni caso, durante l’allattamento sarebbe preferibile evitare gli alcolici.
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