Con squat e salti si combatte l’osteoporosi

Secondo la ricerca scientifica, lo sport può rappresentare un’azione preventiva per la fragilità ossea e sembra che esercizi di resistenza come lo squat e gli affondi, ma anche salti e pesi, rappresentino l’allenamento più efficace per il benessere delle ossa e per prevenire l’osteoporosi.

Questo tipo di attività fisica, infatti, porterebbe a una diminuzione del livello di sclerostina, una proteina che, se troppo elevata, risulta dannosa per il processo di formazione del tessuto osseo, e a un  aumento di quello dell’ormone IGF- 1, il fattore di crescita insulino simile, responsabile della crescita delle ossa. L’effetto combinato di queste variazioni aumenterebbe, quindi, la densità ossea.

Ne abbiamo parlato con la professoressa Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio e Patologie funzionali in Humanitas.

 

È vero che l’attività fisica è utile per evitare il rischio di osteoporosi?

“Sport come la corsa o forme di allenamento come squat, affondi, pesi e salti possono certamente aiutare per la prevenzione primaria, ma non valgono per quella secondaria”, afferma la professoressa. E aggiunge: “Chi, infatti, presenta già delle avvisaglie di osteoporosi deve preferire il nuoto o la bicicletta ed evitare quegli esercizi fisici che potrebbero aumentare il rischio di fratture”.

L’attività fisica di resistenza risulta benefica per le ossa anche indirettamente poiché, rinforzando la muscolatura, si riesce a gestire meglio un eventuale rischio di caduta.

 

È vero che gli uomini hanno meno consapevolezza dell’importanza della prevenzione dell’osteoporosi?

“A differenza delle donne, gli uomini non hanno una motivazione forte per tenere sotto controllo la salute delle proprie ossa perché, generalmente, ritengono che l’osteoporosi sia una problematica prettamente femminile”, riferisce la professionista.

Questo perché nei maschi la malattia compare tardi, avanza più lentamente e spesso non viene neppure diagnosticata.

Di conseguenza, “non tutti gli uomini che si dedicano all’attività fisica pensano agli esercizi che svolgono anche come un mezzo per prevenire direttamente questa condizione”, conclude la professoressa Lucini.

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