Compiti delle vacanze, come trovare l’equilibrio tra riposo e apprendimento?

L’estate è arrivata e gli studenti possono finalmente godere di un meritato riposo. Tuttavia, non è possibile mettere via del tutto i libri di scuola. Ci sono, infatti, i compiti delle vacanze, che per molti alunni, rappresentano un vero e proprio problema.

Possono esserci varie ragioni dietro questa riluttanza e la necessità di trovare un equilibrio tra riposo e apprendimento diventa fondamentale.

Ce ne parla la dott.ssa Marcella Mauro, psicologa dell’apprendimento presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano e specialista del centro Psico Medical Care di Humanitas.

Perché i compiti delle vacanze sono spesso un ostacolo per gli studenti?

È comprensibile che dopo un intenso anno scolastico, i bambini e i ragazzi vogliano divertirsi e godersi l’estate. Molti studenti possono sentirsi esausti mentalmente ed emotivamente, specie chi ha avuto difficoltà nell’apprendimento o è stato particolarmente sotto pressione.

Sono tanti i ragazzi che considerano infatti i compiti delle vacanze come un’ingiustizia, ritenendo che non dovrebbero essere obbligati a lavorare quando tutti gli altri bambini possono godersi il tempo libero senza responsabilità scolastiche.

La demotivazione può derivare anche dal dubitare dell’utilità dei compiti delle vacanze, molti pensano che questi non contribuiscano in modo significativo all’apprendimento o che non siano comunque sufficienti a non dimenticare tutto durante la pausa estiva.

È importante riconoscere che le vacanze sono un momento di riposo e di recupero per gli studenti ma non dovremmo sottovalutare l’importanza dei compiti.

Perché i compiti delle vacanze sono importanti?

Uno dei principali vantaggi dei compiti estivi è il mantenimento delle conoscenze. Continuare a leggere, scrivere e fare esercizi matematici durante l’estate mantiene attivo il cervello degli studenti e previene la cosiddetta “perdita di apprendimento”.

Il termine “learning loss“, utilizzato nel campo dell’istruzione, si basa sul fatto che gli studenti possano subire una regressione o una diminuzione del loro apprendimento quando si verificano interruzioni significative nel loro percorso educativo, ad esempio, durante la lunga pausa estiva. Nei tre mesi di sospensione della scuola, infatti, si fermano le attività di apprendimento formale, viene a mancare un ambiente di apprendimento strutturato e l’esposizione regolare ai contenuti scolastici. Questa perdita può riguardare varie aree, come le abilità matematiche, la lettura, la scrittura e altre discipline accademiche.

Per contrastare la learning loss durante la pausa estiva bisognerebbe incoraggiare una mentalità di apprendimento continuo, in modo da mitigare la perdita e mantenere gli studenti impegnati nel processo di acquisizione di conoscenze e competenze.

Questo non significa concentrarsi solo sui compiti ma approfittare delle vacanze per esplorare nuovi interessi e passioni. Spesso, durante l’anno scolastico, il tempo limitato e il curriculum rigido impediscono agli studenti di dedicarsi ad argomenti che suscitano la loro curiosità. I compiti estivi possono essere anche un’occasione per ampliare la propria conoscenza al di là di quanto richiesto dal programma scolastico; ci si può dedicare alla passione per l’astrologia, per gli animali, per uno sport, per gli antichi egizi.

Inoltre, i compiti estivi insegnano agli studenti l’autodisciplina e la gestione del tempo. Nell’organizzare i compiti prima del rientro a scuola a settembre, gli studenti imparano a pianificare, stabilire priorità e adottare strategie di studio efficaci. Queste abilità sono fondamentali per il successo accademico e possono essere applicate in molte altre sfere della vita.

Cosa possono fare i genitori per aiutare i ragazzi durante i compiti delle vacanze?

Per molti genitori affrontare i compiti estivi con i propri figli può essere una sfida, una fonte di discussioni e di stress in famiglia. Tuttavia, con la giusta organizzazione e un approccio positivo, può diventare un’esperienza piacevole e produttiva.

Quando i figli non rispettano le proprie responsabilità, è facile che i genitori ne soffrano, provando sentimenti di rabbia e frustrazione: ci si sente inefficaci o si teme che il proprio figlio non sarà mai all’altezza di qualcosa, oppure, ci si sente in colpa per non aver fatto un lavoro abbastanza buono come genitori.

Occorre tuttavia ricordare che non è il figlio a provocare queste emozioni ma che questi sentimenti già ci appartengono. In questi casi è importante non lasciare che queste emozioni ci spingano a chiedere ai figli sempre di più per sentirsi meglio.

Una delle cose più difficili che i genitori devono fare è imparare a calmare le proprie preoccupazioni”, anziché chiedere ai figli di farlo per loro. Questo è il primo passo per evitare le lotte di potere.

Si devono dare punizioni quando i bambini non fanno i compiti?

I genitori si chiedono sempre se sia il caso di dare delle punizioni ai ragazzi che non fanno i compiti o se, invece, sia meglio lasciare che le cose vadano come devono andare. 

Non si può costringere un bambino a fare qualcosa che non ha voglia di fare, ma si può strutturare il suo ambiente in modo da aumentare la probabilità che il lavoro venga svolto bene.

Ecco alcuni consigli su come gestire i compiti estivi con i bambini:

·  Sottoscriviamo un patto firmato: prima di iniziare, ci si può accordare e firmare (bambino e genitori) un patto che sancisce impegno, modalità e tempistiche di lavoro. Con bonus e piccole ricompense se rispettato fino alla fine.

·  Pianifichiamo un programma: stabilire un orario fisso ogni giorno in cui i bambini si dedicheranno ai compiti, può essere utile ma non indispensabile. L’importante è farli nell’arco della giornata con quanto stabilito in termini di quantità e impegno. Si possono anche includere intervalli di studio e pause, per mantenere l’attenzione dei bambini e ridurre lo stress (per esempio eseguendo ogni 10 minuti dei saltelli sul posto o un giro in giardino).

·  Fissiamo degli obiettivi raggiungibili: stabiliamo obiettivi realistici per i compiti estivi. Intervalliamo i compiti più pesanti con quelli più leggeri e celebriamo i successi quando vengono raggiunti. Questo aiuterà i bambini a rimanere motivati e a sentirsi soddisfatti dei progressi compiuti.

·  Creiamo un ambiente di studio adatto: assicuriamoci che i bambini abbiano un ambiente tranquillo e ben illuminato in cui possono concentrarsi, rimuovendo le distrazioni come la televisione o i giochi e fornendo loro tutti i materiali necessari (come penne, matite, quaderni, libri di testo, ecc). Dare comunque una merenda che amano, un abbraccio e assicurare una vicinanza può aiutare.

·  Forniamo supporto e assistenza: dobbiamo cercare di essere un supporto, non un controllo. Evitiamo di essere troppo invadenti o di prendere il controllo dei compiti dei vostri figli. Offrirsi di rispondere a domande o chiarire dubbi va bene, ma lasciamo che siano loro a svolgere i compiti. In questo modo, si promuove l’autonomia e la responsabilità dei bambini.

·  Incoraggiamoli: cerchiamo di mostrare interesse per ciò che stanno facendo ed essere pazienti durante il processo di apprendimento.

·  Poniamoci come modello di ruolo: se i bambini vedono che anche il genitore dedica tempo all’apprendimento e fa i suoi compiti o legge libri, saranno più inclini ad emulare il comportamento.

·  Promuoviamo l’apprendimento informale: oltre ai compiti assegnati dalla scuola, promuoviamo l’apprendimento informale durante l’estate. Ad esempio, portando i bambini in visite educative, come musei, zoo o parchi tematici, o incoraggiandoli a leggere libri di loro scelta.

·  Manteniamo una comunicazione aperta: chiediamo ai nostri figli come si sentono riguardo ai compiti e se hanno bisogno di aiuto. Ascoltiamo le loro preoccupazioni e cerchiamo di trovare soluzioni insieme. La comunicazione aperta e il dialogo sono fondamentali per evitare conflitti e risolvere eventuali problemi in modo costruttivo.

Abbracciare, dimostrare affetto, ridere insieme, sottolineare gli apprezzamenti invece di correggere, istruire, insegnare, urlare, lamentarvi o rimproverare continuamente. Come genitori è necessario correggere e rimproverare ma è importante fare uno sforzo consapevole affinché ogni volta sia eseguito con molte interazioni positive. Il cervello umano ricorda molto di più gli episodi negativi che quelli positivi. La maggior parte dei bambini sarà felice di ascoltare e farsi guidare dalle persone positive.

In conclusione, i compiti estivi possono essere gestiti in modo armonioso evitando conflitti tra genitori e figli. Stabilire una routine, creare uno spazio adatto, essere un supporto e non un controllo, fornire incoraggiamento, trasformare i compiti in attività divertenti, promuovere l’equilibrio tra studio e divertimento e mantenere una comunicazione aperta sono tutte strategie utili per aiutare i genitori a gestire i compiti delle vacanze dei loro figli. Ricordate che i compiti estivi sono un’opportunità per l’apprendimento, ma anche per la crescita personale e il consolidamento dei legami familiari.

Ricorda che ogni bambino è diverso e potrebbe richiedere approcci diversi per motivarsi.

È importante prestare attenzione alle sue esigenze individuali e adattare le strategie di motivazione di conseguenza.

Psicologia
Dott.ssa Marcella Mauro
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