Secondo gli ultimi dati a disposizione (indagine Iss-Doxa), in Italia il 20,5% della popolazione sopra i 15 anni fuma sigarette. Un numero minore rispetto agli anni passati che tuttavia vede aumentare la quantità di sigarette consumate. Nel nostro Paese, infatti, la media giornaliera è pari a 12,2, mentre un quarto dei fumatori arriva fino a 20.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “il fumo di tabacco rappresenta una delle principali cause prevenibili di malattia e morte prematura in tutto il mondo” (WHO, 2023b), costituendo uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie (ogni anno muoiono più di 8 milioni di persone, a cui si aggiungono 1,2 milioni di non fumatori esposti al fumo passivo).
Quali sono gli effetti collaterali del fumo?
Il fumo di sigaretta sviluppa oltre 4000 sostanze tossiche che danneggiano il nostro organismo in diversi modi.
I danni a breve e lungo termine del fumo di sigaretta sono molteplici:
- Può causare patologie cardiovascolari e respiratorie (favorisce il diabete e costituisce il più importante fattore di rischio per infarto miocardio acuto insieme al colesterolo)
- Può portare a sterilità o ritardo nel concepimento; aumenta il rischio di mortalità fetale, distacco di placenta, placenta previa, rottura precoce delle membrane e parto prematuro; ostacola il normale sviluppo psico-fisico del feto e riduce il peso alla nascita di circa 200-250 gr.
- Induce una minor produzione di latte nelle donne che allattano
- Può portare ad una menopausa anticipata (in media di 1-2 anni) e, in post-menopausa, può causare una densità ossea più bassa
- Aumenta il rischio di sviluppare un carcinoma polmonare
- È un fattore di rischio per la malattia coronarica che aumenta da 20 a 40 volte se associato all’uso di contraccettivi orali nelle donne che fumano
Come smettere di fumare?
Smettere di fumare non è facile, ma è certamente possibile. La difficoltà è legata allo stato di dipendenza innescato dalla nicotina, una sostanza psicoattiva che ha un maggiore impatto in termini di dipendenza rispetto all’eroina e agli oppiacei. Il fumatore sperimenta inizialmente i classici sintomi da astinenza, che comprendono insonnia, irritabilità, ansia, mal di testa e difficoltà di concentrazione.
Per ottenere il giusto supporto è consigliabile rivolgersi ad un Centro Antifumo.
Al suo interno troverete diversi specialisti che vi aiuteranno ad intraprendere questo percorso, spiegandovi tutto ciò che è necessario e proponendovi ciò che più fa al caso vostro.
Nove buone ragioni per smettere di fumare
- Si riacquistano gusto e olfatto in pochi giorni
- La respirazione torna ad essere più regolare (si notano subito i vantaggi facendo attività fisica)
- La tosse cronica sparisce solitamente dopo tre mesi
- La pelle e i capelli riacquistano un aspetto più sano
- Si attenuano le rughe
- Le dita, i denti e l’alito non mostrano più i segni del fumo
- L’aumento di peso si stabilizza in media entro tre mesi
- Il ritmo di vita diventa più stabile, perché la propria tranquillità non “dipende” più dalla presenza di un pacchetto di sigarette
- Lo stile di vita migliora: ad esempio sostituire il rituale della sigaretta con acqua, bevuta a piccoli sorsi, permette di ottenere tanti benefici per l’organismo
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