Alcune patologie endocavitarie uterine possono essere diagnosticate e trattate attraverso una procedura endoscopica chiamata isteroscopia. Una tecnica che consente di diagnosticare (isteroscopia diagnostica) o trattare (isteroscopia operativa) diverse patologie intrauterine (sia nell’età fertile che durante la menopausa), permettendo in alcuni casi mirati, di risolvere il problema con una minore invasività, sia che venga fatta in ambulatorio che in sala operatoria. Ma come funziona esattamente e quando è indicata?
Ce ne parla la dott.ssa Elena Grassini, ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano De Angeli.
Isteroscopia: cos’è e a cosa serve?
È una tecnica che consente di “vedere” all’interno della cavità uterina, attraverso l’inserimento in utero di uno strumento ottico (isteroscopio).
Le indicazioni alla isteroscopia sono molteplici e mirano ad individuare lesioni endometriali o lesioni miometriali:
· Individuare la causa di un sanguinamento uterino anomalo
· Valutare la presenza di un eventuale ispessimento endometriale, di una lesione focale ( quale polipi o miomi sottomucosi)
· Analizzare o diagnosticare una lesione sospetta di tumore maligno
· Indagare problemi di infertilità
. Indagare malformazioni della morfologia uterina
· Rimuovere corpi estranei (quali IUD ritenute).
Tramite un’isteroscopia, è possibile effettuare alcune procedure sia diagnostiche che terapeutiche (solo per fare qualche esempio: eseguire una biopsia endometriale, una polipectomia endometriale, una miomectomia di un mioma sottomucoso, una metroplastica, quale la lisi di un setto uterino).
Come avviene l’isteroscopia?
Vi sono differenti tipi di strumenti isteroscopici, di diametri diversi, in funzione del tipo di procedura.
L’isteroscopia diagnostica si avvale di un’ottica di diametro inferiore a 5 mm, che attraverso una soluzione liquida è in grado di dilatare il canale cervicale e distendere la cavità uterina, che è una cavità virtuale. Questa metodica può essere eseguita ambulatorialmente.
L’isteroscopia operativa può raramente essere eseguita ambulatorialmente, in funzione delle caratteristiche del collo uterino della paziente e del tipo di patologia.
Nella maggior parte dei casi viene effettuata in narcosi, utilizzando uno strumento operativo di maggiori dimensioni (diametro 10 mm). In questo caso, pur utilizzando un mezzo di distensione liquido, la dilatazione cervicale avviene mediante dilatatori.
L’isteroscopia è dolorosa?
Durante la distensione che avviene con l’infusione di liquidi, l’utero si distende contraendosi come durante una mestruazione, con possibile dolore crampiforme simil-mestruale che tuttavia tende a scomparire in pochi minuti senza bisogno di alcuna terapia.
Nel 5% dei casi la paziente può avvertire un dolore importante: in tal caso il medico sospende immediatamente la procedura e la programma in sedazione totale in sala operatoria.
Ciò può dipendere dal tipo di cervice uterina (stenotica), dall’età della paziente (età senile) o dalla sua parità (donne che non abbiano mai partorito).
Quanto dura l’isteroscopia?
La procedura strumentale dura mediamente 10-20 minuti.
Quali sono i vantaggi di un’isteroscopia in ambulatorio?
La procedura ambulatoriale permette di identificare la causa dei sintomi, oppure confermare o smentire un sospetto ecografico, evitando così di sottoporre la paziente ad anestesia, garantendo un recupero più rapido. È possibile anche effettuare un piccola operatività, se consentita dalle condizioni cliniche e strumentali.
Sono previste norme di preparazione?
- Fondamentale è eseguire l’esame in fase proliferativa, quindi non oltre la settimana che segue la fine del ciclo (se si sospetta la gravidanza va eseguito un dosaggio plasmatico delle Beta HCG).
- Può essere utile un farmaco antispastico e antidolorifico suggerito dal chirurgo.
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