Lo scompenso cardiaco (o insufficienza cardiaca), non è una singola malattia ma il risultato di molte condizioni che rappresentano un importante fattore di rischio, come il colesterolo alto, il diabete, l’ipertensione o l’aterosclerosi, che danneggiano i vasi e le cellule cardiache. Per questo, il primo modo per prevenire questa patologia, è adottare un sano e corretto stile di vita.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Letizia Fausta Bertoldi, cardiologa presso IRCCS Humanitas Rozzano e l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano Premuda.
Che cos’è lo scompenso cardiaco?
Lo scompenso cardiaco si verifica quando il cuore non sta pompando come dovrebbe e non riesce a garantire il corretto apporto di sangue a tutti gli organi.
Quali sono i sintomi dello scompenso cardiaco?
Spesso la malattia è asintomatica e per questo può essere difficile da diagnosticare nello stadio precoce. Generalmente i primi sintomi sono lievi (come una sensazione di affanno dopo uno sforzo), ma possono peggiorare gradualmente, fino a costringere il paziente ad un ricovero ospedaliero. Il cuore, non riuscendo a pompare efficacemente il sangue, non permette all’ossigeno di raggiungere organi importanti come reni e cervello, ma anche i muscoli.
Tra i sintomi dello scompenso cardiaco troviamo:
– Dispnea (mancanza di fiato) da sforzo e anche a riposo
– Tosse
– Astenia
– Edema degli arti inferiori
– Addome gonfio o dolente
– Perdita di appetito
– Confusione
Quali sono le cause dello scompenso cardiaco?
L’insufficienza cardiaca è spesso il risultato di una serie di problemi che colpiscono il cuore contemporaneamente.
Le condizioni che possono portare ad uno scompenso cardiaco includono:
– Malattia coronarica: le arterie che forniscono sangue al cuore si ostruiscono (aterosclerosi) e possono causare angina o infarto
– Pressione alta
– Cardiomiopatia: malattie che colpiscono direttamente il muscolo cardiaco
– Problemi del ritmo cardiaco (aritmie)
– Danni o altri problemi alle valvole cardiache
– Cardiopatia congenita: difetti alla nascita che influiscono sul normale funzionamento del cuore
Anche i comportamenti non salutari possono aumentare il rischio di insufficienza cardiaca, specialmente nelle persone che:
- Fumano
- Mangiano cibi ricchi di grassi, colesterolo e sodio
- Non fanno abbastanza attività fisica
- Fanno un eccessivo consumo di alcol
Come si può prevenire lo scompenso cardiaco?
Ci sono molte strade per prevenire l’insorgenza dell’insufficienza cardiaca, a partire dallo stile di vita:
- L’attività fisica regolare e il mantenimento di un giusto peso corporeo sono ingredienti chiave per prevenire l’insufficienza cardiaca. Anche altri comportamenti possono aiutare a ridurre i rischi, come: non fumare, mangiare frutta e verdura, pesce, bere una quantità moderata di caffè, fare un consumo moderato di alcol. L’abuso di alcolici, come quello di caffeina, può portare a insufficienza cardiaca e altri problemi di salute e quindi dovrebbe essere evitato.
- L’ipertensione (pressione alta) è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca. L’abbassamento della pressione sanguigna nei soggetti a più alto rischio può prevenire la comparsa di uno scompenso cardiaco.
- Il diabete di tipo 2 (glicemia alta) predispone allo sviluppo di insufficienza cardiaca e il trattamento per abbassare la glicemia con la dieta, l’esercizio fisico e alcuni farmaci (sotto la cura del medico), può ridurre significativamente il rischio.
- L’accumulo di colesterolo nelle arterie che forniscono sangue al cuore, può provocare attacchi cardiaci che danneggiano e indeboliscono il muscolo cardiaco. Questa è un’altra delle principali cause di insufficienza cardiaca. Il trattamento medico, insieme ad una giusta dieta e all’esercizio fisico, possono ridurre efficacemente i rischi.
- Anche la genetica gioca un ruolo importante in molte forme di insufficienza cardiaca. In presenza di casi in famiglia, è importante prevedere esami di screening e test genetici.
- Alcune chemioterapie per il cancro possono indebolire il cuore e portare a insufficienza cardiaca. In questi casi è importante chiedere al proprio medico se la tua funzione cardiaca deve essere monitorata.
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