L‘apparato digerente è l’insieme degli organi e delle strutture deputate all’assunzione, all’elaborazione e all’assorbimento dei principi nutritivi (come proteine, carboidrati, lipidi, vitamine, Sali minerali e acqua) contenuti negli alimenti che mangiamo. Ma come funziona esattamente?
Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Humanitas Medical Care.
A cosa serve l’apparato digerente?
L’apparato digerente è formato dalla bocca, dall’epiglottide, dalla faringe, dall’esofago, dallo stomaco, dal fegato, dal pancreas, dall’intestino tenue e dall’intestino crasso.
Il cibo viene introdotto nella bocca, dove denti e saliva lo sminuzzano e impastano. La bocca rappresenta l’apertura del canale digerente ma svolge anche funzioni respiratorie e fonatorie; inoltre, è la sede deputata alla percezione del gusto.
Una volta impastato, il cibo prende il nome di bolo alimentare e viene spinto nell’orofaringe. La faringe è il canale che mette in comunicazione la gola con l’esofago. Rappresenta sia il primo tratto del tubo digerente che una parte delle vie aeree superiori.
Durante la deglutizione, l’epiglottide, una cartilagine elastica, ricoperta di mucosa che si trova alla radice della lingua, chiude l’accesso alla faringe (impedendo che il cibo masticato e la saliva vadano nelle vie aeree, ovvero “di traverso”) e il bolo si sposta nell’esofago.
I movimenti peristaltici dell’esofago muovo poi il bolo lungo l’esofago, attraverso cui
il cibo masticato e parzialmente digerito dagli enzimi della saliva si dirige verso lo stomaco.
Nello stomaco il cibo viene rimescolato e ulteriormente digerito mediante l’azione dei succhi gastrici.
Tra l’esofago e lo stomaco si trova il cardias, una valvola che impedisce al materiale contenuto nello stomaco di tornare nell’esofago.
Nello stomaco il cibo rimane circa mezz’ora (ma può restare fino a 7 ore) per i processi digestivi, poi, attraverso una seconda valvola (il piloro), arriva nell’intestino tenue o “piccolo intestino”, la porzione più sviluppata dell’intestino (è lungo circa sette metri), che si divide in duodeno, digiuno e ileo.
Dall’intestino tenue si passa all’intestino crasso, composto da cieco, colon ascendente, colon trasverso, colon discendente e colon sigmoideo. La mucosa che ne riveste le pareti interne è ricoperta dai cosiddetti “villi intestinali”, responsabili dell’assorbimento dei nutrienti introdotti attraverso il cibo e di pliche circolari.
L’intestino crasso rappresenta la parte finale dell’intestino e si estende dalla valvola ileo-cecale (o valvola di Bauhin) all’orifizio anale. La sua funzione è quella di terminare il processo digestivo mediante assorbimento, fermentazione ed evacuazione dei cibi ingeriti.
Ci sono poi organi e strutture accessorie, come:
· le ghiandole salivari: deputate alla produzione della saliva;
· la lingua e i denti: impastano e sminuzzano il cibo per favorire la discesa e la digestione nello stomaco.
· il fegato: ha diverse funzioni non solo utili alla digestione degli alimenti, ma anche nella difesa dell’organismo e nell’eliminazione delle sostanze tossiche. Dal punto di vista della digestione, il fegato favorisce la trasformazione degli alimenti assorbiti mediante l’emulsione dei grassi, la sintesi di glucosio, del colesterolo e dei trigliceridi, e controlla il metabolismo delle proteine. Nel fegato vengono anche immagazzinati glucosio, vitamina B12, ferro e rame.
· il pancreas: è una ghiandola a forma di cono allungato che si trova nella parte superiore dell’addome. La secrezione esocrina del pancreas è fondamentale nel processo di digestione del cibo: il prodotto finale della secrezione esocrina è infatti il succo pancreatico, ovvero un liquido al cui interno si trovano diversi enzimi indispensabili per la digestione (lipasi, amilasi, ecc).
· la cistifellea o colecisti: è un piccolo organo che ha lo scopo di immagazzinare la bile prodotta dal fegato per poi rilasciarla nell’intestino tenue, aiutando così la digestione dei lipidi.
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