La malattia di Crohn è una malattia infiammatoria cronica intestinale che può coinvolgere tutto il tratto gastrointestinale, nella maggior parte dei casi colpisce l’ultima parte dell’intestino tenue (ileo terminale) ed il colon.
La malattia coinvolge la parete intestinale a tutto spessore: l’infiammazione a lungo termine, se non curata, può determinare dei restringimenti intestinali (stenosi) o può approfondirsi sino a creare dei tragitti (fistole) con organi adiacenti o con l’esterno o può creare delle perforazioni con infiammazioni localizzate (ascessi).
Spesso viene diagnosticata tardivamente a causa dei sintomi che tante volte portano a confondere questa malattia con la sindrome dell’intestino irritabile, con ripercussioni importanti sulla qualità di vita del paziente.
Intervenire con tempismo è fondamentale per controllare l’infiammazione e gestirla nel modo migliore.
La dott.ssa Linda Fazzini, gastroenterologa presso l’ambulatorio di Humanitas Medical Care Murat a Milano, ci spiega come riconoscerla tempestivamente.
Malattia di Crohn: quali sono le cause?
Le cause della malattia di Crohn non sono completamente note. Diversi fattori possono essere coinvolti nella genesi della malattia. La predisposizione genetica, fattori ambientali, il fumo di sigaretta, un’alterazione della flora intestinale ed una alterata risposta del sistema immunitario possono determinare un’ eccessiva e incontrollata infiammazione del tratto gastrointestinale.
Quali sono i sintomi della malattia di Crohn?
I sintomi principali di questa patologia comprendono:
- diarrea persistente che dura per più di quattro settimane, a volte con presenza di sangue
- dolore addominale
- calo di peso importante
- febbricola
- stanchezza
- manifestazioni extraintestinali come il dolore articolare o manifestazioni cutanee.
A volte si può manifestare a livello perianale con fistole e ascessi.
Come può essere diagnosticata la malattia di Crohn?
Per diagnosticare la malattia di Crohn è necessario sottoporsi ad una visita specialistica di gastroenterologia, dove lo specialista, dopo un esame fisico, potrà richiedere alcuni esami come:
- Esami di laboratorio (ematochimici e delle feci)
- Colonscopia con visualizzazione dell’ileo terminale e biopsie multiple
- Ecografia addominale con studio delle anse intestinali
- Entero- Risonanza con mezzo di contrasto
- Entero-TC con mezzo di contrasto
In alcuni casi può essere indicato lo studio del piccolo intestino mediante videocapsula endoscopica.
Per il coinvolgimento perianale è indicata la Risonanza Magnetica della pelvi ed eventuale visita chirurgica in anestesia.
Come curare la malattia di Crohn e quali sono le novità nei trattamenti?
Lo scopo della terapia è ridurre i sintomi ed evitare l’insorgenza delle complicanze. Tale risultato si ottiene spegnendo l’infiammazione a livello intestinale agendo sui meccanismi cellulari e molecolari e sul sistema immunitario.
In base alle caratteristiche della malattia si possono utilizzare diverse categorie di farmaci che agiscono riducendo l’infiammazione e modulando la risposta immunitaria:
- Gli steroidi
- Gli immunosoppressori
- I farmaci biologici (anticorpi monoclonali che agiscono selettivamente su alcune molecole responsabili l’infiammazione).
In alcuni casi può essere utile anche l’impiego di antibiotici.
Grazie alla ricerca scientifica, in continua evoluzione, altri farmaci che utilizzano plurimi meccanismi di azione con cui bloccare l’infiammazione sono in fase avanzata di sviluppo e/o commercializzazione.
L’orientamento futuro è di andare verso una terapia con elevata efficacia e con un buon profilo di sicurezza e personalizzata per ogni paziente.
È importante sottolineare che le persone con malattia di Crohn sono seguite, per la complessità della malattia, in centri di riferimento.
Quando è necessario ricorrere alla chirurgia per la malattia di Crohn?
Il ricorso alla chirurgia solitamente è necessario in presenza di complicanze come stenosi, fistole o ascessi, quando non c’è più spazio per la terapia farmacologica.
La dieta può aiutare a controllare i sintomi?
Non esiste una dieta specifica efficace per tutti i pazienti, in linea generale si possono suggerire consigli dietetici in base alla fase di attività della malattia per ridurne la sintomatologia.
È importante comunque mantenere un adeguato apporto calorico e nutrizionale in tutte le fasi della malattia, anche quelle più severe.
Fonti
Journal of Crohn’s and Colitis, 2019, 144–164K
ECCO-ESGAR Guideline for Diagnostic Assessment in IBD Part 1: Initial diagnosis, monitoring of known IBD, detection of complications
Christian Maaser,a Andreas Sturm,b Stephan R. Vavricka,cTorsten Kucharzik,d Gionata Fiorino,e Vito Annese et all.
Journal of Crohn’s and Colitis, Vol 14, 2020, 4–22
ECCO Guidelines on Therapeutics in Crohn’s Disease: Medical Treatment
Joana Torres,a, * Stefanos Bonovas,b,c, *, Glen Doherty,d Torsten Kucharzik,e Javier P. Gisbert,f Tim Raine,g Michel Adamina,h,i Alessandro Armuzzi et all.
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