Nella stagione fredda la nostra pelle diventa spesso secca, screpolata, pruriginosa. La naturale riduzione della produzione di grassi da parte della cute nel periodo invernale e l’inquinamento atmosferico, poi, la rendono più sensibile e irritabile, ostacolandone la normale rigenerazione.
Che cosa si può fare allora per combattere la secchezza della pelle in inverno?
Lo abbiamo chiesto all’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas.
Perché in inverno la pelle diventa secca?
“È dovuto principalmente al fenomeno di vasocostrizione legato al freddo. Per trattenere il calore del corpo e non disperderlo all’esterno, il nostro organismo contrae il calibro dei vasi sanguigni della pelle, la quale, ricevendo meno nutrimento dal sangue, rallenta i propri processi, tra cui la produzione di grassi (lipidi) in grado di trattenere l’acqua”, spiega il professore.
Oltre alla vasocostrizione vi sono altre cause?
La secchezza della pelle può essere dovuta anche ad altri fattori:
- lavaggi frequenti, soprattutto se si utilizzano saponi;
- vento e poca umidità;
- uso di profumi alcolici;
- frequentazione di piscine;
- malattie, come per esempio quella della tiroide;
- uso di farmaci come il cortisone e i chemioterapici;
- invecchiamento.
È possibile prevenire questo disturbo?
La prevenzione si basa sulla diminuzione della frequenza dei lavaggi e sull’utilizzazione, al posto dei saponi, di creme da lavaggio, prodotti che non fanno schiuma, detergono e lasciano la pelle morbida.
È vero che, per risolvere il problema, bisogna bere molta acqua e usare creme idratanti?
Studi recenti hanno dimostrato che non vi è relazione tra secchezza della pelle e quantità d’acqua bevuta. Inoltre, precisa il professore “le sostanze definite ‘idratanti’, come la glicerina o l’urea, contenute in alcune creme o unguenti, in realtà invece di cedere acqua, la trattengono e quindi non sono di beneficio all’epidermide”.
Qual è, allora, il miglior trattamento per la pelle secca?
La scoperta che la secchezza della pelle non è dovuta alla carenza d’acqua nell’organismo ma alla sua perdita eccessiva ha rivoluzionato il modo di trattare il problema: al posto delle creme idratanti si utilizzano gli unguenti autoidratanti. “Si tratta di particolari unguenti sintetici, formati da sostanze chiamate polietilenglicoli (PEG), in grado di trattenere parte dell’acqua che evapora riducendo la perdita e restituendo morbidezza alla cute. Con gli unguenti autoidratanti oggi si può porre rimedio anche alle gravi e fastidiose secchezze di labbra, mani e gambe che prima rappresentavano un problema per i pazienti e i dermatologi”, conclude il professor Monti.
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