Siamo abituati a pensare all’osteopata come ad un medico per adulti, ma non è così. L’osteopatia porta diversi benefici anche ai neonati (e ai più giovani), e può risolvere disturbi, come coliche, problemi del sonno, otiti e reflussi.
L’osteopatia pediatrica è una parte dell’osteopatia specializzata nel trattamento dei bambini da quando nascono fino all’età adolescenziale.
Ha un ruolo molto importante nell’ambito della medicina “preventiva” in quanto individua il più precocemente possibile eventuali disfunzioni che si possono creare sul corpo del bambino già durante la vita intrauterina.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Raffaella Sala, osteopata specialista in osteopatia pediatrica e per la donna in gravidanza presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.
Osteopatia neonatale, come funziona?
“Applichiamo delle pressioni molto lievi sul corpo del bambino, andando a valutare e cercare eventuali disfunzioni che possono essere presenti come conseguenza di qualcosa che è avvenuto prima della nascita, durante la gravidanza o il parto, permettendoci di valutare se il corpo del bambino ha subito dei traumi”, spiega la dott.ssa Sala.
“L’osteopatia neonatale prevede una serie di trattamenti che si possono fare nei primi mesi di vita e possono servire, per esempio, a valutare la conformazione del cranio che può subire delle pressioni sia in fase prenatale (durante la gravidanza), sia in fase perinatale (durante il parto), o in fase post-natale (posizioni mantenute dal neonato dopo la nascita).
Il compito dell’osteopata è quello di cercare queste asimmetrie craniche e posturali e ridare una forma e una funzionalità corretta al cranio, alla cervicale e a tutta la colonna spinale del bambino”.
Cosa è possibile curare con l’osteopatia neonatale?
Diversi studi hanno mostrato l’efficacia del trattamento manipolativo osteopatico sull’assistenza neonatale nel migliorare l’allattamento, l’asimmetria cranica, problemi gastrointestinali e del sonno, sviluppo psicomotorio e salute del neonato.
. Asimmetria cranica
“Appena dopo il parto o nei primi mesi di vita è possibile osservare nel neonato un’asimmetria cranica o Plagiocefalia che consiste in un appiattimento della base del cranio monolaterale, bilaterale o di altre parti del cranio.
È fondamentale innanzitutto escludere la diagnosi di craniosinostosi (precoce fusione delle ossa craniche) di pertinenza chirurgica.
Le cause della plagiocefalia posizionale possono essere prenatali (per mancanza di spazio del feto nel ventre materno), perinatali (tipo e durata del parto) e postnatali (uso prolungato della posizione supina, allattamento monolaterale..)
Spesso la plagiocefalia si associa a torcicollo.
L’osteopata andra’ a valutare sia le suture craniche implicate ma anche gli effetti di questa posizione mantenuta su tutto il corpo con la finalità di rendere simmetrica la postura del bambino.
Insieme alla mamma si propongono inoltre esercizi e posizioni per permettere al bambino una maggiore attività motoria”.
- Allattamento
“Il trattamento manipolativo osteopatico nei neonati, permette di verificare eventuali asimmetrie o zone di rigidità a livello della base cranica, che potrebbero per esempio rendere più difficile la rotazione del capo durante l’allattamento al seno.
L’osteopata controlla sia tutte le strutture legate alla suzione del neonato, sia la postura della mamma e del bambino durante l’allattamento.
Ricordiamo che una suzione non ottimale potrebbe essere una delle cause di eventuali coliche nel neonato.
È importante inoltre la collaborazione con l’ostetrica che può verificare eventuali problematiche del seno della mamma e quindi permettere un corretto allattamento”.
- Coliche e rigurgiti
“Per quanto siano fisiologici, coliche e rigurgiti, sono spesso fonte di preoccupazione per la mamma. L’osteopata tratterà il bambino (in accordo con il pediatra) con tecniche molto dolci a livello dell’addome e della parte bassa della colonna, andando così a deliberare determinate tensioni a livello viscerale, insegnando alla mamma determinate posizioni o massaggi da fare al bambino”.
- Sviluppo psicomotorio
“Nel primo anno di vita è importante la valutazione di un corretto sviluppo psicomotorio: da 0 a 1 anno il bambino impara a stare in piedi, percorrendo diverse tappe di sviluppo come il rotolamento, lo stare seduto, e il gattonamento. L’osteopata valuterà se il bambino è coerente nelle sue fasi di sviluppo psicomotorio, se sono presenti eventuali disfunzioni a livello del bacino e della colonna vertebrale e consiglierà alla mamma determinati esercizi da far fare al bambino stesso.
Il bambino impara attraverso il movimento e il suo sviluppo cognitivo è direttamente collegato a quello che è il suo sviluppo psicomotorio.
È quindi fondamentale saper riconoscere eventuali limiti del bambino ed attuare delle strategie insieme alla mamma per dare stimoli finalizzati al bambino”.
- Problemi del sonno
“I problemi del sonno del bambino hanno cause plurifattoriali. L’osteopata andrà a ricercare i motivi dei risvegli notturni (possono essere alterazione del respiro o micro-apnee, problemi gastroenterici, etc), per effettuare trattamenti precisi e personalizzati su tali problemi.
Diversi studi hanno inoltre evidenziato come il tocco osteopatico e tecniche specifiche possono abbassare il livello di stress nel bambino permettendo quindi un maggior rilassamento dei tessuti e del bambino stesso”.
- Congestione nasale (2-3 anni)
“Durante il secondo e terzo anno di vita del bambino, il lavoro dell’osteopata si concentrerà su problemi come congestione nasale e otiti che sono le principali problematiche durante il periodo di frequenza scolastica eseguendo delle tecniche specifiche sul volto del bambino, cercando anche di stimolare il drenaggio linfatico per diminuire la congestione e la conseguente infiammazione”.
L’importanza di rivolgersi ad uno specialista
“L’osteopata pediatrico deve aver avuto una formazione specifica perché il bambino ha una fisiologia e uno sviluppo molto diverso dall’adulto, e avere una base di studio importante permette di lavorare in sicurezza e riconoscere eventuali problematiche che possono essere un campanello d’allarme.
È fondamentale quindi la collaborazione con il pediatra o figure specialistiche per una “cura” a 360° del neonato”, conclude la dott.ssa Sala.
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici