Le cisti sono lesioni con un contenuto liquido che si formano in genere attorno ai 35 anni di età per continuare fino alla menopausa. Pur essendo benigne non vanno considerate del tutto banali perché possono a volte non essere così facilmente distinguibili da un carcinoma e, soprattutto, creare notevole ansia.
Ne parla il dottor Claudio Andreoli, senologo in Humanitas Medical Care.
Come si manifestano?
“Nella stessa mammella sono di solito presenti diverse cisti di dimensioni variabili da pochi millimetri a diversi centimetri – spiega il medico -. In alcuni casi possono comparire rapidamente, cosa che allarma molto le donne che riscontrano una tumefazione, spesso anche dolente, fino a pochi giorni prima inesistente.
Le più grandi sono, invece, ben riconoscibili alla palpazione come noduli di consistenza teso-elastica a superficie liscia e margini regolari”.
La diagnosi
Come per tutte le malattie della mammella la diagnosi si basa su tre pilastri principali: mammografia, ecografia e visita senologica.
Nel caso specifico delle cisti “l’ecografia è l’esame più appropriato in quanto, oltre a fugare possibili dubbi sulla natura solida o liquida del nodulo e fornire una stima precisa delle sue dimensioni, consente di valutare l’aspetto del liquido e delle pareti della neoformazione al fine di escludere eventuali lesioni intracistiche (papillomi o, i molto più rari, carcinomi).
Durante la mammografia, le cisti appaiono come delle macchie e opacità circoscritte, tondeggianti a contorni netti e, soprattutto quando numerose e raggruppate, possono mascherare una possibile lesione maligna insorta in prossimità. Ecco perché mammografia ed ecografia sono di fatto esami che si completano vicendevolmente e per questo vanno entrambe eseguite sia quando siano presenti noduli sia, dopo i 40 anni, a intervalli regolari anche in assenza di sintomi”, conclude.
La terapia
In genere le cisti non richiedono alcuna terapia.
Solo in caso di formazioni voluminose, tese o dolenti può essere indicata l’aspirazione, manovra semplice e del tutto indolore. Il liquido aspirato in genere è limpido di una colorazione variabile: giallastro, marroncino, verdastro. Se la cisti è infiammata il liquido può presentarsi denso o corpuscolato in ogni caso non vi è necessità di analizzarlo. Diverso è il caso in cui durante l’aspirazione, si presenta anche sangue in cui serve quindi un’analisi approfondita anche del liquido.
“È infine bene ricordare che dopo essere state svuotate le cisti possono in alcuni casi recidivare e il continuo ripresentarsi deve prudenzialmente indurre a un’attenta rivalutazione del caso”, conclude il senologo.