Le articolazioni di anca e ginocchio sono tra le più importanti del nostro corpo poiché ci consentono non solo di stare in piedi ma anche di camminare. Tuttavia, la progressiva usura della cartilagine che ricopre l’estremità di ciascun osso sostenendo l’articolazione, può talvolta provocare un dolore così intenso da impedire alla persona di svolgere anche le più semplici attività quotidiane.
In questi casi, è spesso necessario l’inserimento di una protesi. Un intervento che negli ultimi anni, grazie alle tecniche mininvasive e all’uso dei robot, porta con sé numerosi vantaggi per il paziente.
Ce ne parla il dott. Alessio Biazzo, ortopedico presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.
Chi sono i pazienti candidati alla chirurgia robotica e mininvasiva?
Qualsiasi paziente che soffre di artrosi di ginocchio e anca può essere sottoposto a questo tipo di intervento, senza nessuna distinzione per sesso, età o gravità di artrosi.
Quali sono i vantaggi dell’uso dei robot?
Il robot consente di posizionare la protesi in maniera perfetta e riproducibile, garantendo una maggiore durata dell’impianto ed un perfetto bilanciamento legamentoso. Permette inoltre di tagliare la minima quantità di osso del paziente, usando protesi con spessori ridotti.
Dopo quanto il paziente può tornare a svolgere autonomamente le sue attività quotidiane?
Il rientro alla vita quotidiana e lavorativa varia da paziente a paziente e dipende ovviamente dalla sua età, richieste funzionali e tipologia di lavoro da eseguire. In media si parla di 3/4 settimane per abbandonare le stampelle, tornare a guidare l’automobile e riprendere a fare un lavoro sedentario.
Il paziente potrà riprendere la vita di prima?
Si, può fare tutte le attività eccetto gli sport da contatto, che sono sconsigliati. Particolarmente consigliati ai pazienti portatori di protesi di ginocchio o anca sono il tennis, il nuoto, la bicicletta e le camminate, anche in montagna.
Quanto durano oggi queste protesi?
Anche in questo caso la durata è variabile e dipende soprattutto dal peso del paziente e dall’uso che si fa della protesi. In media si parla di 20-25 anni per pazienti normopeso o lievemente sovrappeso e che ne fanno un buon uso. Dopo tale data non significa che bisogna necessariamente cambiare tutta la protesi ma solo la “guarnizione” in plastica.
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