La chirurgia estetica è una branca della medicina che si occupa di migliorare inestetismi di viso e corpo, più o meno gravi. Si tratta di una specializzazione che mira ad obiettivi simili ma allo stesso tempo diversi rispetto alla tradizionale chirurgia plastica.
Ne abbiamo parlato con il dottor Valeriano Vinci, Chirurgo Plastico presso Humanitas Research Hospital di Rozzano (Milano) e presso il centro Humanitas Medical Care di Varese e De Angeli a Milano.
Che cos’è la chirurgia estetica?
La chirurgia plastica si divide sostanzialmente in due grandi branche: la chirurgia ricostruttiva e la chirurgia estetica. In particolare la chirurgia estetica si occupa sia di modificare le parti del volto e del corpo che non ci piacciono (occhi, naso, bocca, seno, addome, fianchi, gambe, braccia, etc) sia di intervenire sui fenomeni di invecchiamento dati da età e gravità, attuando un vero e proprio ringiovanimento.
Chirurgia estetica e ricostruttiva sono sempre due facce della stessa medaglia; tecniche ricostruttive si usano nella correzione di malformazioni e viceversa, tecniche estetiche sono sempre presenti in ambito di ricostruzione.
A chi è rivolta la chirurgia estetica?
La chirurgia estetica si rivolge a due categorie di persone: coloro che vedono in alcune varianti anatomiche un “difetto”, qualcosa che non piace, che arreca disagio personale o in pubblico, e che trovano beneficio psicologico e fisico nella correzione dell’inestetismo; coloro che vogliono mantenersi giovani e migliorare quelle che sono le alterazioni fisiche dovute al passare del tempo.
Non dimentichiamo poi che tutte le tecniche di estetica sono applicabili anche nelle condizioni malformative in cui la chirurgia ricostruttiva ed estetica si fondono.
Di cosa si occupa la chirurgia estetica?
La chirurgia estetica si occupa di migliorare, correggere e, in alcune situazioni, risolvere alterazioni corporee dovute al passare del tempo o piccoli e grandi difetti dovuti a malformazioni congenite o varianti di quella che viene considerata anatomia “normale”. In realtà la cosa più importante non è chiedersi cosa è normale e cosa no, ma cosa ci piace e ci fa star bene con noi stessi e gli altri, massimizzando e valorizzando il nostro modo di essere e vivere. Anche quello che per noi sembra un “difetto” impercettibile o irrisorio, può essere un enorme peso per chi lo vive male.
Che differenza c’è rispetto alla chirurgia plastica ricostruttiva?
La chirurgia ricostruttiva ed estetica sono in realtà indivisibili e compenetrate nelle loro tecniche. Immaginiamo di intervenire nel caso della ricostruzione di una mammella: è inevitabile considerare che si tratta di una ricostruzione e quindi non potrà essere mai come un seno naturale o “estetico”, ma è allo stesso tempo inevitabile che tutti i principi che governano l’estetica di un bel seno devono essere applicati, dove possibile, per garantire un risultato che sia funzionale e massimamente estetico.
Viceversa se intervengo in un caso di una malformazione mammaria, non potrò non applicare tecniche ricostruttive per ripristinare la corretta forma del seno prima di intervenire sulla componente estetica.
Come avviene la prima visita?
Durante la prima visita “estetica” è fondamentale capire quale sia il desiderio di correzione del paziente, se sia effettivamente realizzabile, se sono state comprese le possibilità chirurgiche ed, infine, appurare l’effettiva presenza di un beneficio psicofisico dal trattamento. Si procederà con la raccolta dell’anamnesi, la visita del paziente e la discussione con esso delle possibilità correttive, del risultato auspicabile, delle possibili complicanze e dei controlli e tempi di recupero necessari dopo l’intervento.
Quali trattamenti possono essere eseguiti in ambulatorio?
Alcuni interventi chirurgici sono eseguibili in regime ambulatoriale come per esempio la correzione di cicatrici, l’asportazione di neoformazioni cutanee, la correzione di difetti delle palpebre, piccole correzioni di anomalie delle orecchie o delle labbra.
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