Il Ministero della Salute ha reso note le indicazioni per la somministrazione della quarta dose di vaccino contro il virus SARS-CoV-2, responsabile di COVID-19.
Questa seconda dose di richiamo (circolare del 23 settembre 2022), era già stata raccomandata lo scorso luglio per tutte le persone a partire dai 60 anni e per tutte le categorie fragili.
Si tratta di una vaccinazione che si avvale di due formulazioni bivalenti di vaccini a mRNA (Original/Omicron BA.1 di Spikevax/Moderna e Comirnaty/Pfizer-BionTech, e Original/BA.4-5 di Comirnaty/Pfizer-BionTech), capaci di ampliare la protezione immunitaria contro diverse varianti del virus.
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elena Azzolini, responsabile del Centro Vaccinazioni Humanitas.
Quarta dose: i vaccini sono aggiornati contro le varianti?
Le due formulazioni bivalenti di vaccini a mRNA, autorizzati da EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) e AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), presentano lo stesso meccanismo di quelli già utilizzati ma sono aggiornati contro le varianti più diffuse del virus. Contengono infatti sia il ceppo originario (Original) del virus SARS-CoV-2 (ovvero quello isolato a Wuhan alla fine del 2019), sia le ultime varianti Omicron, allargando entrambi (indistintamente) la possibilità di proteggerci anche dalle varianti ancora in circolazione (non vi sono infatti evidenze tali da giustificare un uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti disponibili).
Nello specifico Original/Omicron BA.1 di Spikevax/Moderna e Comirnaty/Pfizer-BionTech sono adattati alla variante Omicron BA.1, mentre Original/BA.4-5 di Comirnaty/Pfizer-BionTech è adattato alle varianti Omicron BA.4 e BA.5.
Chi può fare la quarta dose?
La cosiddetta “quarta dose”, ovvero la seconda dose di richiamo, è raccomandata per:
· tutte le persone a partire dai 60 anni di età;
· alle persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti a partire dai 12 anni;
· gli operatori sanitari;
· gli ospiti e gli operatori delle strutture residenziali;
· le donne in gravidanza, a seconda delle modalità e delle tempistiche previste;
· (a seguito di valutazione e giudizio clinico specialistico) le persone con marcata compromissione della risposta immunitaria (a causa di una patologia di base o trattamenti farmacologici) e per quelle sottoposte a trapianto emopoietico o di organo solido che hanno già ricevuto un ciclo primario di tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose) e una successiva prima dose di richiamo, a distanza di almeno 120 giorni da quest’ultima.
La “terza dose”, è invece raccomandata per tutte le persone a partire dai 12 anni di età che non l’abbiano ancora ricevuta. Dopo almeno 120 giorni da questa prima dose di richiamo, su richiesta della persona interessata, sarà poi possibile procedere alla quarta vaccinazione.
A cosa serve la quarta dose di vaccino contro COVID-19?
Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, passeremo molto tempo al chiuso, favorendo la circolazione del virus (come già avvenuto negli scorsi anni). Vaccinarsi, consente di rafforzare la propria risposta immunitaria e limitare il rischio di ammalarsi in forma grave, rispetto a chi non è vaccinato o non ha completato il ciclo vaccinale.
Ricordiamo infatti che la vaccinazione non annulla il rischio di contrarre l’infezione, ma limita la possibilità che – in caso di infezione – la malattia COVID-19 si sviluppi in forma grave.
Hanno un ruolo fondamentale nel contenere la pandemia COVID-19 e offrono una protezione molto alta dalle forme più gravi di malattia, riducendo la necessità di ricoveri ospedalieri e i decessi.
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