Andare in montagna e fare passeggiate è un ottimo modo per prevenire o ridurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Ma possono farlo tutti? Quando l’altitudine rappresenta un rischio per il cuore?
Ne abbiamo parlato con il dott. Carlo Andrea Pivato, cardiologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Murat a Milano.
Quali sono i rischi per il cuore legati all’alta quota?
Visitare luoghi ad alta quota può essere pericoloso per chi ha problemi di salute, tra cui malattie cardiovascolari come insufficienza cardiaca, cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa o anomalie del ritmo cardiaco.
Questo non significa dover rinunciare alle vacanze in montagna, ma gestirle correttamente attraverso una adeguata preparazione e parlandone con il proprio cardiologo.
Quali sono le cause dei problemi cardiaci ad alta quota?
Il principale fattore che aumenta il rischio di stress cardiaco è l’ipossia, ovvero la carenza di ossigeno legata all’alta quota, che se ben tollerato da una persona sana, può mettere in difficoltà una persona con malattie cardiovascolari. Il rischio sussiste per chi normalmente vive al livello del mare rispetto a chi vive in montagna, il cui fisico ha invece avuto il tempo di adattarsi all’altitudine.
Oltre all’ipossia occorre tenere a mente che in montagna spesso si è esposti a situazioni di stress termico e fisico che possono contribuire ad aumentare il rischio cardiovascolare; infine l’accesso a cure mediche avanzate può essere più difficile.
Quali sono i sintomi del mal di montagna per chi ha problemi di cuore?
I sintomi del mal di montagna possono essere:
- Mal di testa
- Debolezza
- Nausea
- Mancanza di respiro
- Dolore toracico
In chi soffre di problemi di cuore, bisogna stare attenti alla comparsa di sintomi cardiologici come mancanza di respiro, dolore al petto, palpitazioni e sensazione di svenimento.
Sotto quale altitudine possono stare i pazienti con problemi al cuore?
Gli studi ci dicono che in media la capacità di lavoro che una persona può compiere si riduce di circa l’1% per ogni 100 metri oltre i 1500 metri di altitudine. Non esiste un limite universale valido per tutti, ogni paziente ha una storia e delle problematiche diverse che devono essere accuratamente raccolte per poter dare delle adeguate raccomandazioni e consentire di godere al massimo delle proprie capacità in sicurezza.
I consigli dello specialista e gli esami da fare
Per prepararsi al meglio prima di un soggiorno in alta quota consiglio di:
- arrivare allenati, dopo un periodo di adeguata preparazione già al livello del mare;
- consentire al proprio fisico di adattarsi alla montagna, idealmente almeno 5 giorni, prima di intraprendere escursioni;
- ottimizzare la propria terapia medica.
Un test da sforzo al livello del mare sarà sufficiente per la maggior parte delle situazioni e permetterà di valutare la capacità funzionale e lo sforzo che un paziente con problemi di cuore può raggiungere in sicurezza.
Tuttavia spesso un’accurata visita col proprio cardiologo può essere sufficiente e comunque deve rimanere il primo passo per capire quale sia il test più appropriato per ciascun paziente.
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