Artrite e artrosi sono patologie reumatiche che interessano le articolazioni. Sono caratterizzate entrambe da dolore accompagnato a rigidità e limitazione nei movimenti, sintomi che spesso generano confusione e le fanno scambiare l’una per l’altra. Eppure, sono due malattie ben distinte tra loro.
Ne abbiamo parlato con Francesco Campanaro, reumatologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.
Quali sono le differenze tra artrite e artrosi?
L’artrite è una patologia infiammatoria cronica di origine autoimmune che può svilupparsi ad ogni età, anche nei bambini.
Oltre al dolore articolare si associa ad altri sintomi come gonfiore, tumefazione, arrossamento, rigidità, calore nell’area colpita e può compromettere la mobilità dell’articolazione colpita (le forme più severe possono deformare le articolazioni, impedendo di svolgere anche le più semplici attività quotidiane).
Esistono diversi tipi di artrite, tra cui: l’artrite reumatoide (colpisce anche i giovani), la gotta, e l’artrite nell’ambito di malattie del connettivo, come il lupus eritematoso sistemico.
L’artrosi, invece, non è una malattia infiammatoria, ma una forma degenerativa cronica che insorge soprattutto dopo i 50 anni, ed è connessa all’usura delle articolazioni.
Le strutture articolari più colpite sono le ginocchia, le anche, le spalle, le mani, i piedi e la colonna vertebrale: la cartilagine articolare si assottiglia e porta a deformità ossee che causano un dolore di tipo meccanico (aumenta dopo l’esercizio o quando si carica l’articolazione), rigidità e limitazione nell’utilizzo dell’articolazione.
Nelle mani possono verificarsi delle deformazioni delle piccole articolazioni delle dita; mentre nella colonna vertebrale, possono presentarsi escrescenze a livello delle articolazioni, che causano l’irritazione di alcuni nervi e quindi dolore, formicolio e intorpidimento di alcune aree del corpo.
Come riconoscere il dolore dell’artrosi da quello dell’artrite?
Il dolore legato all’artrite migliora usando l’articolazione con il movimento e il riscaldamento, contrariamente a quanto accade nell’artrosi dove il sintomo è esacerbato dalle attività. Inoltre nelle forme di artrite, la rigidità avvertita al mattino (comune in entrambe) può durare per diverse ore, a volte anche per l’intera giornata.
Come viene diagnosticata l’artrosi?
L’esame principale per diagnosticare l’artrosi è la radiografia dell’articolazione in carico, che consente di valutare se i due capi ossei all’interno dell’articolazione siano particolarmente ravvicinati e se siano presenti ulteriori segni tipici delle lesioni degenerative. In alcuni casi, possono essere utili per distinguere tra artrite ed artrosi degli esami ematici e degli esami strumentali come ad esempio l’ecografia oppure la risonanza magnetica .
Come viene trattata l’artrosi?
Il primo trattamento prevede l’utilizzo di farmaci antidolorifici leggeri come il paracetamolo, o antinfiammatori, per ridurre il dolore e permettere il corretto funzionamento dell’arto. Se la situazione è più severa, il paziente può essere sottoposto a terapie infiltrative, come quelle a base di acido ialuronico, a trattamenti ortopedici, come quelli rigenerativi, o alla chirurgia protesica.
Come può essere individuata l’artrite?
Esistono diverse tipologie di artriti, per questo, per arrivare ad una diagnosi, è necessario che il medico effettui un’anamnesi dettagliata e una visita accurata del paziente. Lo specialista non si limiterà ad analizzare le articolazioni, ma dovrà fare una visita completa, per evidenziare eventuali alterazioni che possono o fare parte del quadro della malattia reumatica o condizionarne l’approccio terapeutico.
Successivamente, in caso di una diagnosi di artrite o di un sospetto diagnostico, lo specialista potrà consigliare, a seconda del caso, esami di laboratorio (come esame del sangue, delle urine, del liquido sinoviale, ecc.) e/o strumentali (come radiografie, ecografie o addirittura risonanza magnetica delle articolazioni colpite).
Come si può curare l’artrite?
La terapia può basarsi sia su farmaci che intervengono sull’infiammazione, che su sedute di fisioterapia (quando le capacità motorie del paziente risultano compromesse). Per quanto riguarda la terapia farmacologica al giorno d’oggi esistono numerosi farmaci dotati di ottimi profili di efficacia e sicurezza che hanno determinato un netto miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti dalle più comuni forme di artriti croniche.
Nei casi in cui l’artrite ha danneggiato l’articolazione tanto da richiederne la sostituzione o la fissazione delle estremità delle ossa, può essere necessario un trattamento chirurgico.
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