L’allergia alimentare si verifica quando il sistema immunitario di una persona identifica erroneamente un alimento specifico (o una sostanza contenuta in esso) come dannoso per il corpo. Se una persona mangia o tocca quel cibo, può avere una reazione allergica.
La maggior parte delle reazioni allergiche si verifica da 5 minuti a 1 ora dopo aver mangiato o toccato il cibo.
Lo abbiamo chiesto al dottor Leonello De Dionigi, allergologo presso il centro Humanitas Medical Care di Varese.
Quali possono essere gli alimenti che causano allergie?
Gli alimenti più comuni a cui le persone sono allergiche sono:
● Latte e latticini ( come gelato o formaggio)
● Uova
● Frumento
● Soia
● Arachidi
● Frutta a guscio, come mandorle, nocciole o anacardi
● Pesce
● Crostacei, come gamberetti o ostriche
● Sesamo
Le persone possono avere un’allergia a uno o più alimenti, ma star male dopo aver mangiato alcuni cibi non è sempre sintomo di allergia. Ad esempio, è possibile avere bruciore di stomaco dopo aver mangiato cibi piccanti, o avere vomito e diarrea a causa di un’intossicazione alimentare o ancora dopo assunzione di alimenti come fragola e cioccolato che liberano in modo aspecifico istamina che rappresenta una delle principali sostanze della reazione allergica
Quali sono i sintomi di un’allergia alimentare?
I sintomi di un’allergia alimentare possono variare da lievi a gravi.
I sintomi lievi possono includere:
● Orticaria (macchie di pelle molto pruriginose), pelle arrossata o gonfia
● Prurito e gonfiore agli occhi associati a lacrimazione
● Naso che cola o starnuti
I sintomi gravi (shock anafilattico), possono includere:
- Gonfiore della gola
- Tosse stizzosa molto forte o difficoltà a respirare/parlare
- Asma bronchiale
- Orticaria
- Vomito o diarrea
- Sensazione di vertigini o svenimento ed ipotensione arteriosa
I sintomi possono variare da persona a persona e possono essere diversi ogni volta che si ha una reazione allergica.
Esiste un test per l’allergia alimentare?
Per arrivare ad una diagnosi, lo specialista farà un’anamnesi del paziente, per valutare i sintomi, la presenza di allergie alimentari in famiglia, e un esame fisico che porti a escludere o individuare altri problemi di salute.
Successivamente, il paziente verrà sottoposto ai test per le allergie, come:
- Test cutaneo o Prick test: si posizionano sulla cute le gocce di estratti allergenici purificati e con un piccolo ago si punge la pelle attraverso la goccia per consentire la penetrazione dell’allergene. Se dopo 20 minuti (dall’iniezione) si genera un ponfo rosso e caldo significa che il soggetto è sensibile.
- Prelievo ematico tramite Rast test o test di radio-allergo-assorbimento oppure tramite dosaggio quantitativo immunoenzimatico delle IGE specifiche: esami del sangue che controllano la quantità delle immunoglobuline E (o IgE) presenti e permettono di misurare la risposta del sistema immunitario a determinati alimenti
- Prick by prick: impiego diretto dell’alimento ritenuto allergizzante. In questo caso dei punge l’ alimento con la lancetta e poi con la stessa di punge la cute del paziente e si verifica se si produce il pongo a conferma della presenza di sensibilizzazione.
- Test di scatenamento allergene sospetto: consiste nel far assumere dosi crescenti dell’ alimento ed osservare, sotto stretto controllo medico, l’insorgenza di eventuali sintomi riferibili ad allergia.
Può inoltre essere proposta al paziente anche una “dieta di eliminazione” di alcuni alimenti che, dopo un certo periodo di tempo, vengono reintrodotti poco per volta, dando la possibilità al medico di collegare la sintomatologia a specifici cibi.
Come viene trattata una reazione di allergia alimentare?
Oltre agli antistaminici ed ai cortisonico l’adrenalina rappresenta il primo trattamento in caso di forte reazione allergica. Per i soggetti a rischio di shock anafilattico sono in commercio dei dispositivi, che devono essere prescritti dallo specialista, chiamati “autoiniettori” che contengono una dose di adrenalina che viene iniettata per via intramuscolare nella coscia al primo segnale di reazione allergica.
Si possono prevenire le reazioni allergiche?
Sì. È possibile prevenire una reazione allergica non mangiando il cibo a cui si è allergici, poiché anche un piccolo boccone può scatenare una reazione importante. Per questo, è necessario, fare insieme al proprio medico un piano per le allergie alimentari che includa:
● Sapere come evitare il cibo a cui si è allergici leggendo le etichette degli alimenti
● Fare presente ai ristoratori la propria allergia alimentare se si mangia fuori casa
● Sapere quando chiedere aiuto per una reazione
● Avere sempre con sé farmaci sintomatici: antistaminico, cortisonico e/o un autoiniettore di adrenalina
● Indossare un braccialetto medico per avvisare gli altri della propria allergia
Come sarà la mia vita?
La maggior parte delle persone con un’allergia alimentare è in grado di vivere una vita normale. Ma potrebbero dover apportare alcuni cambiamenti nelle proprie abitudini. Inoltre, le allergie alimentari possono essere a volte transitorie specialmente in età infantile e quindi superate.
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