Le otiti vengono classificate in acute (con decorso non superiore a 3 settimane), subacute (con decorso compreso tra le 3 settimane e i 3 mesi) e croniche (con decorso superiore ai 3 mesi).
Le otiti croniche possono colpire sia adulti che bambini, e sono dovute ad un’infiammazione cronica dell’orecchio medio che col tempo può portare a complicanze anche importanti a carico dell’apparato uditivo. Come possiamo riconoscerle e come dobbiamo intervenire?
Lo abbiamo chiesto al dott. Pietro Francoli, otorinolaringoiatra presso gli ambulatori Humanitas Medical Care De Angeli a Milano, Arese e Lainate e presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Quali sono le cause più comuni dell’otite cronica e a quali conseguenze portano?
L’otite cronica è tipicamente dovuta ad una disventilazione dell’orecchio medio, cioè ad un difetto del passaggio dell’aria dal naso all’orecchio attraverso la tuba di Eustachio. Questo può portare a complicanze come la perforazione del timpano o la formazione di un colesteatoma, cioè un accumulo di pelle che provoca l’erosione delle strutture ossee dell’orecchio, come gli ossicini che trasmettono il suono dal timpano ai sensori dell’udito. Inoltre, si possono avere delle infezioni ricorrenti che possono necessitare di una terapia antibiotica.
Quali sono i sintomi dell’otite cronica?
L’otite cronica è caratterizzata principalmente da sordità, fuoriuscita di pus (provocata dalla presenza dell’infezione) e, in caso di infezione acuta, da dolore pulsante all’orecchio e febbre.
Come viene diagnosticata l’otite cronica?
Per diagnosticare l’otite cronica è necessaria una valutazione specialistica completa di un esame endoscopico o microscopico dell’orecchio, così da poter fare una valutazione accurata e precisa. Successivamente, sarà necessario anche un esame audiometrico, per quantificare la perdita uditiva del paziente, ed eventualmente una TC dell’orecchio.
Come può essere curata l’otite cronica?
Mentre le infezioni acute richiedono solamente una terapia medica, la perforazione timpanica e il colesteatoma necessitano di un trattamento chirurgico. Questo consisterà nella rimozione del colesteatoma, nella riparazione della perforazione mediante materiale autologo prelevato dal paziente stesso, ed eventualmente della riparazione della catena degli ossicini.
Si tratta di interventi chirurgici molto delicati, che richiedono un’expertise particolare. Per questo motivo presso l’unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Istituto Clinico Humanitas, abbiamo un team dedicato specificamente a questo tipo di interventi chirurgici, in modo da garantire il miglior trattamento possibile ai pazienti che soffrono di otite cronica e altre patologie dell’orecchio.
A quali complicazioni può portare l’otite cronica?
In caso di presenza di un colesteatoma o di infezioni acute, si può andare incontro a complicanze anche serie, come meningiti, ascessi cerebrali o paralisi del nervo facciale. Fortunatamente si tratta di situazioni rare, tipicamente in casi trascurati da molti anni.
Cosa non bisogna fare se si ha l’otite cronica?
In caso di otite cronica è meglio evitare di mettere le orecchie a contatto con l’acqua (in vasca, al mare o in piscina), perché potrebbe favorire l’ingresso di germi e l’acuirsi dell’infezione e quindi anche dei sintomi. Inoltre, gli sbalzi di pressione atmosferica, come in caso di viaggi aerei, possono provocare problemi, perché l’orecchio non è in grado di compensare adeguatamente la variazione di pressione, provocando la cosiddetta otite da barotrauma.
Fonti
https://www.actaitalica.it/issues/2003/5_03/01.%20tavola_rotonda.pdf
L. Billon-Galland, R. Hermann, A. Coudert, E. Truy, Otite media cronica non colesteatomatosa: fisiopatologia e forme cliniche, EMC – Otorinolaringoiatria, Volume 21, Issue 1, 2022, Pages 1-16
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici