Che cos’è la valutazione osteopatica?

Tipicamente la prima volta che ci si rivolge ad un osteopata, lo si fa per dolore alla spalla, al braccio, all’anca, o al ginocchio oppure per dolori alla colonna vertebrale. Ma anche pazienti con problemi di postura o soggetti che hanno subito una frattura o infortunio pregresso spesso si rivolgono all’osteopata. 

La valutazione osteopatica però si rivolge anche a tutti quei pazienti che vogliono migliorare il proprio stato di salute in generale, in un’ottica preventiva o di incremento delle proprie performance fisiche. Ma come funziona esattamente?

Ce lo spiega il Dott. Tiago Toscanelli, fisioterapista e osteopata presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

A cosa serve la valutazione osteopatica?

La valutazione osteopatica serve per consentire allo specialista di esaminare la sfera paziente nella sua totalità, così da trovare il trattamento più adeguato alla condizione che gli causa dolore o problemi al movimento. Lo scopo è l’eutonia del paziente, ossia promuovere il suo benessere, restituirgli un buono o migliore stato di salute nel rispetto delle capacità di adattamento e recupero presenti ad oggi nel suo corpo. 

Può essere utile per:

·  Problemi articolari o muscolari

·  Patologie che riguardano la schiena

·  Recupero dell’elasticità muscolare

·  Problemi cervicali

·  Alterazioni funzionali causate da stitichezza, gastropatie, gastriti ricorrenti

·  Posture errate

·  Traumi e fratture

·    Migliorare le performance sportive

·  Posture psicosomatiche (un paziente depresso potrebbe tendere ad assumere sempre un atteggiamento curvo, aumentando la cifosi toracica nel tempo)

L’osteopatia inoltre può essere applicata a diverse aree, come:

·  Neonatologia

·  Gravidanza e post parto

·  Pediatria

·  Adulti

·  Terza età

 Come avviene la valutazione osteopatica?

Durante una valutazione osteopatica, lo specialista organizza un’accurata indagine sulla base di quanto emerso durante l’anamnesi, al fine di verificare o escludere le ipotesi diagnostiche e di integrazione osteopatica sorte finora. 

Nello specifico viene dapprima valutata la posizione statica del corpo del paziente, cioè l’atteggiamento del capo e del collo, della colonna vertebrale, del bacino, ed infine degli arti superiori ed inferiori, alla ricerca di eventuali asimmetrie o cambiamenti strutturali che possano essere correlate alla condizione del paziente, o che ne rappresentino un fattore di rischio.

Osservata la posizione statica dei vari segmenti corporei, si verifica l’armonia del movimento in tutte le aree dove il paziente riferisce dolore o che risultino funzionalmente connesse ad esse. Vengono inoltre eseguiti test specifici al fine di valutare singolarmente le strutture cardine nella patologia del paziente, o che limitino la massima esplicazione del suo stato di salute. 

Infine, per fare una diagnosi corretta, il dottore eseguirà indagini manuali con test ortopedici e neurologici oltre che osteopatici, per valutare la struttura osteo-legamentosa, miofasciale, viscerale e muscolare sottostante, chiedendo anche al paziente di fare determinati movimenti che gli consentiranno di evidenziare le aree lese o con maggiori difficoltà nel movimento. Una volta effettuata una corretta diagnosi, è possibile elaborare un piano di trattamento appropriato.

Come si svolge una visita dall’osteopata?

Una visita osteopatica è essenzialmente articolata in 4 parti:

  • Colloquio → momento in cui, ad ogni seduta, il professionista si confronta con il paziente, per verificare l’andamento delle cure e l’impatto che il trattamento ha avuto sul corpo del paziente. Ciò al fine di accertarsi che l’intensità terapeutica proposta e le modalità di erogazione dei trattamenti risultino tollerabili e che stiano portando i risultati attesi.
  • Esame obiettivo iniziale → momento durante il quale viene valutato l’aspetto posturale del paziente e la condizione di tutte quelle strutture individuate dallo specialista, che risultino clinicamente rilevanti e correlate problematica del caso. Ciò al fine di verificare i progressi ottenuti finora e rendere sempre più mirato e personalizzato l’intervento. 
  • Trattamento → questo è il fulcro della visita osteopatica, dove lo specialista ha modo di correggere tutte le disfunzioni evidenziate in precedenza al fine di ritrovare lo stato di salute ideale o massimo per il singolo paziente.
  • Esame obiettivo finale → in quest’ultima fase vengono osservate nuovamente le strutture evidenziate in precedenza, al fine di accertarsi che le manipolazioni eseguite abbiano prodotto i risultati attesi. 

Quante volte si può andare dall’osteopata?

Non esiste un limite massimo di trattamenti che possono essere eseguiti, tipicamente, osserviamo un primo momento terapeutico in cui vengono proposte alcune sedute ravvicinate, allo scopo di raggiungere rapidamente un equilibrio e la risoluzione-diminuzione della sintomatologia. Quando raggiungiamo lo scopo del piano terapeutico, le sedute diventano più distanti l’una dall’altra, fino ad arrivare alla latenza massima tra un trattamento e l’altro (diversa per ogni condizione) entrando più in un’ottica preventiva che curativa. 

Durante la valutazione osteopatica vengono già eseguiti dei trattamenti?

Durante una prima visita ed una valutazione osteopatica viene già eseguito un primo trattamento, mirato alle strutture cardine nel caso clinico. Il momento di trattamento può essere più ridotto rispetto alle sedute successive in quanto va osservato come reagisce il corpo del paziente agli stimoli che vengono imposti, per avere una progressione dolce e accettabile nei cambiamenti proposti, dando il tempo al terapista di conoscere meglio il corpo del paziente ed al paziente di adattarsi alla terapia proposta. 

Quali sono i benefici dell’osteopatia?

Il principio dell’osteopatia, parte dal fatto che tutte le parti del corpo sono interconnesse tra loro e che la loro funzione dipende da questo legame. Compito dell’osteopata, infatti, è curare il paziente nel suo insieme.

I benefici dell’osteopatia sono diversi: può rimuovere la causa sottostante del dolore, eliminandolo o riducendolo, e agendo così anche sulla rigidità dei muscoli e delle articolazioni del paziente; può aumentare la gamma di movimenti delle articolazioni e trattare problemi alla colonna vertebrale dovuti, per esempio, ad una postura scorretta o a lesioni del disco spinale; consente di alleviare il dolore cronico diminuendo lo stress sulle articolazioni e diminuendo la tensione nel corpo, inclusi mal di testa da tensione ed emicrania; aiuta il corpo ad adattarsi al cambiamento ormonale e strutturale in gravidanza e post gravidanza; può ridurre le cicatrici e le aderenze; tratta anche i traumi derivanti da incidenti.

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