La gonartrosi, comunemente conosciuta come artrosi del ginocchio, è una patologia degenerativa cronica che danneggia la cartilagine articolare, l’osso subcondrale, i legamenti e i tendini. Questa condizione può progredire nel tempo, causando sintomi come dolore, limitazione della mobilità, rigidità e, nei casi più severi, deformazione articolare e difficoltà di deambulazione, arrivando fino alla completa perdita della funzionalità articolare del ginocchio.
In presenza di una lesione degenerativa contenuta, senza anomalie biologiche o meccaniche, la medicina rigenerativa con infiltrazioni locali viene utilizzata come terapia conservativa di ultima generazione. Tuttavia, quando questa non sortisce l’effetto sperato, si ricorre alla chirurgia mininvasiva che permette di rivestire solo la parte danneggiata e salvare le parti sane del ginocchio con la protesi monocompartimentale. Un intervento che ha successo nel 98% dei casi.
Ce ne parla la dott.ssa Emanuela Raimondo, ortopedico presso Humanitas San Pio X e l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.
Quali sono i vantaggi della tecnica mininvasiva?
La chirurgia protesica mininvasiva ha numerosi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali. Essendo meno invasiva e traumatica, diminuisce i tempi di intervento, degenza, riabilitazione e recupero (grazie al protocollo Fast Track); lascia una cicatrice meno evidente; minimizza le perdite di sangue, evitando le trasfusioni; reca un minor trauma (dolore, gonfiore) per il paziente; ha meno rischi post-operatori (infezioni, lussazioni); riduce l’attrito tra le componenti protesiche impiantate e i costi sanitari.
Infine, i muscoli vengono semplicemente divaricati (non sezionati), le parti sane risparmiate (inclusi i tessuti molli); mentre i legamenti crociati (anteriore e posteriore), se sani, vengono preservati.
Quali sono i vantaggi della protesi ginocchio monocompartimentale?
La protesi di ginocchio monocompartimentale rappresenta una soluzione chirurgica meno invasiva rispetto all’impianto totale, offrendo una serie di benefici significativi per i pazienti.
Grazie alla tecnica chirurgica selettiva, questa procedura minimizza l’intervento ai soli compartimenti danneggiati del ginocchio, conservano la massima quantità di tessuto sano, inoltre, presenta:
- Minori tempi di intervento, degenza, riabilitazione e recupero
- Possibilità di impiantare componenti più piccole in minor tempo (35-50 minuti)
- Minore ampiezza dell’incisione
- Risparmio osseo, muscolare e cartilagineo della parte sana, legamenti crociati anteriore e posteriore sani risparmiati
- Riduzione del dolore e gonfiore dopo l’intervento
- Componenti in metallo fissati all’osso con cemento nell’area compromessa (la protesi monocompartimentale è costituita da materiali evoluti, biocompatibili, come titanio, tantalio, polietilene)
- Minor rischio di infezione
- Maggiore possibilità di ritorno all’attività fisica e sportiva di buon livello.
Attualmente, è possibile impiantare anche protesi mono compartimentali con l’ausilio della tecnologia robotica, con un robot in grado di supportare il chirurgo rendendo ancora più precisi i tagli ossei, minimizzando ancor più il trauma tissutale e rendendo ancora più preciso il bilanciamento capsulo legamentoso e di conseguenza migliorando ulteriormente l’efficienza dell’impianto protesico.
Quanto dura l’intervento e cosa succede subito dopo?
La durata media dell’impianto dipende da molti fattori, in media è di 25-30 anni.
Dopo l’intervento, l’articolazione del ginocchio sarà percepita dal paziente come quella sana, grazie alla protesi monocompartimentale che rispetta la biomeccanica naturale.
Questa protesi sostituisce l’osso e la cartilagine consumati, ripristinando la funzionalità articolare e alleviando il dolore. In caso di revisione, potrà essere facilmente sostituita e convertita in protesi totale.
Chi può sottoporsi all’intervento di protesi ginocchio monocompartimentale?
Può sottoporsi all’intervento per l’impianto di una protesi monocompartimentale il paziente che:
- soffre di artrosi/degenerazione della cartilagine limitata a un solo comparto del ginocchio
- presenta legamenti sani
- non presenta gravi rigidità articolari (ginocchio bloccato in flessione o estensione) e danni cartilaginei agli altri comparti del ginocchio.
- è affetto da osteonecrosi del condilo femorale, oltre che gonartrosi.
Al contrario, l’intervento per l’impianto di protesi ginocchio monocompartimentale è sconsigliato a pazienti:
- con lesione del legamento crociato (posteriore o anteriore)
- con artrite reumatoide in fase attiva
- che presentano una contrattura del ginocchio in flessione oltre i 15 gradi
- con deformità in varo superiore ai 25 gradi
- con valgo maggiore di 25 gradi o con flessione inferiore a 90 gradi
- affetti da condrocalcinosi e artropatia cristallina in fase grave
- giovani impegnati nello sport a livello agonistico
- adulti grandi obesi (BMI> 40).
Protesi monocompartimentale, quali sono i tempi di recupero?
L’impianto di una protesi monocompartimentale è caratterizzato da tempi di recupero relativamente rapidi, che permettono al paziente di tornare alle attività quotidiane in breve tempo.
Fasi del recupero post-operatorio:
- Il paziente di solito trascorre massimo 3 notti in ospedale e, se vuole, potrà iniziare il percorso riabilitativo in regime ambulatoriale per altri 7-10 giorni.
- Coloro che risultano idonei al percorso rapido “Fast Track” potranno cominciare la riabilitazione il giorno stesso dell’intervento chirurgico, con l’obiettivo di riattivare subito la muscolatura, attenuare il dolore e prevenire complicazioni respiratorie e cardiocircolatorie.
- Dopo poche ore dall’intervento, il paziente potrà fare i primi passi aiutandosi con le stampelle da utilizzare per 2-4 settimane anche se, in media, si abbandonano anche in tempi più ridotti.
- Per la riabilitazione e il ripristino del movimento articolare verrà indicato un programma fisioterapico mirato
- La maggior parte dei pazienti riprende le normali attività quotidiane in 6 settimane.
- Entro 3-4 mesi dall’intervento, è possibile riprendere attività fisiche come giocare a golf, andare in bici, nuotare e praticare tutti gli sport a basso impatto.
- La guarigione totale di tessuti e muscolatura e il pieno recupero funzionale richiedono dai 9 ai 15 mesi.
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