Che cos’è la gotta e da cosa è provocata?

La gotta è una patologia metabolica che si manifesta con episodi di artrite, caratterizzati da dolore, rossore e gonfiore delle articolazioni, dovuti all’accumulo di cristalli di acido urico.

Questa condizione è una delle forme più complesse di artrite che colpisce principalmente (in circa il 75% dei casi) l’articolazione dell’alluce (motivo per cui è comunemente conosciuta anche come podagra). La gotta colpisce maggiormente il sesso maschile, sebbene la sua incidenza aumenti nelle donne in menopausa.

Per approfondire l’argomento, ne abbiamo parlato con la dott.ssa Daniela Renna, reumatologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli, Assago, Fiordaliso e Premuda a Milano.

Quali fattori contribuiscono allo sviluppo della gotta?

La gotta è una condizione medica che si verifica quando i cristalli di acido urico si depositano nelle articolazioni, provocando infiammazione e dolore acuto. La formazione di questi cristalli è direttamente collegata a livelli elevati di acido urico nel sangue. In condizioni normali, l’acido urico deriva dal metabolismo delle purine, viene filtrato dal sangue attraverso i reni e successivamente eliminato con l’urina.

L’accumulo eccessivo di acido urico nel sangue (iperuricemia) si verifica quando il corpo produce acido urico in eccesso o quando i reni non sono in grado di espellerne adeguatamente la quantità.

Le cause dell’iperuricemia possono essere varie:

Anche un’alimentazione ad elevato contenuto di purine può incrementare il rischio di sviluppare attacchi acuti di gotta; per questo, alimenti ad alto contenuto di purine (insaccati, carni rosse, formaggi stagionati, brodo animale) dovrebbero essere limitati o evitati. 

Come si manifestano i sintomi della gotta?

La gotta è caratterizzata da sintomi distintivi e intensi, che tendono a manifestarsi in modo improvviso e acuto. Tra i principali segni troviamo:

  • Dolore articolare acuto: questo sintomo è il più evidente, con il dolore che raggiunge il picco di intensità tra le 12 e le 24 ore dall’inizio degli attacchi. Sebbene gli episodi di infiammazione articolare possano durare pochi giorni e tendano a risolversi spontaneamente, nel tempo possono diventare più frequenti e prolungati e coinvolgere un numero maggiore di articolazioni. L’articolazione alla base dell’alluce è la più colpita ma la gotta può colpire anche polsi, caviglie, talloni, ginocchia, dita delle mani e gomiti.
  • Gonfiore e arrossamento: le articolazioni interessate dalla gotta si presentano gonfie, arrossate e particolarmente sensibili al tatto.

Inoltre, nei casi di gotta cronica e non trattata, può svilupparsi una condizione nota come gotta tofacea. Questa si caratterizza per la formazione di tofi, ovvero grossolani noduli di cristalli di acido urico circondati da tessuto infiammatorio e fibroso, duri al tatto e a volte volte dolorosi, che si localizzano tipicamente intorno alle articolazioni e a livello sottocutaneo.

Come viene diagnosticata la gotta?

La gotta è una diagnosi prevalentemente clinica che si avvale della presenza dei segni caratteristici dell’infiammazione articolare (dolore, rossore, calore dell’articolazione) a cui si associa un completamento con esame del sangue (uricemia) per valutare l’elevata concentrazione di acido urico. La radiografia convenzionale non riesce a individuare i cristalli di acido urico poiché questi ultimi sono radiotrasparenti, mentre l’ecografia osteoarticolare può mettere in evidenza il caratteristico segno del doppio contorno a livello dell’articolazione. 

Quali strategie sono efficaci nel trattamento della gotta?

La gestione della gotta mira innanzitutto a dare sollievo dai sintomi dell’attacco acuto, oltre alla prevenzione di future ricadute e alla riduzione del rischio di complicazioni, come la formazione di tofi.

Un approccio efficace include:

  • Applicazione di ghiaccio sulle articolazioni interessate: anche più volte al giorno, può contribuire ad alleviare i sintomi. 
  • Farmaci per l’attacco acuto: la scelta del farmaco appropriato varia in base alle specifiche necessità del paziente. Generalmente, la colchicina e gli antinfiammatori non steroidei (FANS) rappresentano la prima linea di trattamento per la maggior parte dei pazienti. Nel caso in cui sia i FANS che la colchicina siano controindicati (ad esempio per insufficienza renale), si possono utilizzare i farmaci corticosteroidei, anche per via intrarticolare.
  • Farmaci per la profilassi delle recidive. Risolto l’attacco acuto, è necessario mantenere i livelli di acido urico a livelli normali, per prevenire l’insorgenza di nuovi attacchi acuti di gotta. A tale scopo, farmaci come l’allopurinolo ed il febuxostat limitano la produzione di acido urico. I farmaci uricosurici (favorenti l’escrezione di acido urico) come il probenecid e il sulfinpirazone non sono più commercializzati da alcuni anni per effetti collaterali cardiovascolari e gastrointestinali. 

Fonti

-2016 updated EULAR evidence-based recommendations for the management of gout, P Richette et al. Ann Rheum Dis 2017 – https://ard.bmj.com/content/76/1/29.long

-2020 American College of Rheumatology Guideline for the Management of Gout

John D. FitzGerald et al., ArthritisCareResearch 2020- https://acrjournals.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/acr.24180

Specialista in Reumatologia
Dott.ssa Daniela Renna
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