I termini climaterio e menopausa vengono spesso usati indistintamente, sebbene in realtà rappresentino due momenti ben distinti tra loro. La menopausa si riferisce infatti ad un evento specifico – la cessazione delle mestruazioni – mentre il climaterio ad una serie di cambiamenti ormonali e sintomi che si presentano prima e dopo la cessazione dei flussi mestruali.
La scomparsa del ciclo, infatti, non avviene all’improvviso, ma è preceduta da diverse condizioni che possono avere un impatto anche importante sulla qualità della vita della donna.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Elena Grassini, ginecologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano De Angeli.
Come inizia il climaterio?
Generalmente, il climaterio si presenta tra i 45 e i 55 anni e prosegue con la post menopausa.
Quanto dura il periodo del climaterio?
Il periodo del climaterio è variabile, in genere può durare dai 7 ai 10 anni.
Cos’è la sindrome climaterica?
Il Climaterio è un periodo della vita della donna che porta alla cessazione della funzione riproduttiva e della produzione degli ormoni ovarici.
Si distinguono tre fasi :
- Pre-menopausa (progressiva riduzione della attività ovarica che si manifesta con maggiore frequenza di cicli anovulatori e alterazioni della ritmicità mestruale)
- Menopausa: arresto definitivo e irreversibile del ciclo mestruale
- Post-menopausa: periodo estremamente variabile che termina con l’inizio della senilità. È caratterizzata da sintomatologia variabile, che si può quantizzare con appositi “score”. I principali sintomi sono soggettivi (cioè avvertiti dalla donna stessa): riguardano la sfera emotiva, neurovegetativa, sessuale e urinaria), come vampate di calore, specie notturne, insonnia, irritabilita’, ansia, depressione, diminuzione del desiderio sessuale, secchezza vaginale, cistiti ricorrenti, cute secca, etc).
Ma i più importanti sono da imputarsi alle due più gravi complicanze dovute alla carenza estrogenica: l’osteoporosi (diminuzione della massa ossea e rischio di fratture ossee), diagnosticabile con la MOC (Mineralometria computerizzata), e la malattia cardiovascolare (aumento del colesterolo, arteriosclerosi, aumento della pressione arteriosa e rischio aumentato di infarto miocardico ed ictus)
Cosa succede al corpo della donna durante la menopausa?
- Progressivo decadimento della funzione ovarica (progressiva riduzione numerica dei follicoli e della steroidogenesi)
- Cambiamenti metabolici con successivo incremento ponderale (atrofia genitale, urinaria e cutanea, osteoporosi)
- Aumento del rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa,dislipidemia, sindrome metabolica, diabete)
- Alterazioni neurovegetative (sudorazioni, vampate di calore, palpitazioni)
- Manifestazioni psicogene (insonnia, ansia, depressione, labilita’ dell’umore e mnemonica, diminuzione del desiderio sessuale)
Quali possono essere i sintomi del climaterio?
· Mal di testa
· Difficoltà di memoria e concentrazione
· Sbalzi di umore
· Sonno irregolare
· Calo del desiderio sessuale
· Problemi urogenitali (secchezza vaginale, dolore durante il rapporto sessuale)
· Perdita di tono della pelle
· Capelli sottili
· Aumento di peso
· Vampate di calore e sudorazione eccessiva
Quando è necessario rivolgersi ad uno specialista?
La necessità di una visita ginecologica deve essere valutata.
Al di là della routinaria visita annuale, volta anche alla prevenzione delle malattie tumorali, si consiglia di anticiparla qualora si presentassero le modificazioni tipiche del climaterio, sopra citate. Quindi è importante rivolgersi allo specialista ginecologo già ai primi cambiamenti della frequenza mestruale.
Come possono essere trattati i sintomi associati al climaterio?
Le terapie da assegnare alle pazienti in menopausa vanno personalizzate, in funzione dei sintomi e delle eventuali controindicazioni.
A disposizione del clinico vi sono terapie ormonali e non ormonali, locali o sistemiche. Le prime vengono utilizzate solo nel caso in cui non vi siano controindicazioni. Questo principalmente a causa dell’aumentato rischio di tumore mammario dopo il prolungato uso di ormoni, o per quello tromboembolico se la paziente è in sovrappeso o fumatrice.
È importante che le terapie vengano fatte nei primi anni dopo la menopausa, perché la presenza nel corpo dei recettori per l’estrogeno va via via diminuendo.
In alternativa vi sono terapie non ormonali, che possono essere utilizzate con grande beneficio e senza portare a rischi o effetti collaterali, mentre le terapie locali hanno un buon impatto sulla sintomatologia genito-urinaria.
Le terapie vanno iniziate prima possibile, ove siano presenti le indicazioni.
I trattamenti sono risolutivi?
La terapia migliora la qualità della vita e riduce i sintomi. È rivolta principalmente alla riduzione della perdita di massa ossea e del rischio cardio-vascolare.
L’effetto benefico dei trattamenti comporta inoltre il miglioramento dei sintomi legati alla carenza di estrogeni.
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici