Un boccone che invece di attraversare l’esofago si introduce nella trachea, è un evento poco frequente (a rischio sono soprattutto i bambini e gli anziani) ma molto pericoloso, poiché può impedire in parte o totalmente la respirazione e causare il soffocamento.
In questi casi, diventa fondamentale sapere come intervenire per aiutare la persona in difficoltà; la manovra di Heimlich è una tecnica di emergenza che può salvare una vita nel giro di pochi secondi.
Ne abbiamo parlato con il dottor Stefano Ottolini, medico di Pronto Soccorso in Humanitas.
Che cosa succede quando il boccone va di traverso?
“Se il boccone che ingeriamo non segue la sua via fisiologica e, invece di imboccare l’esofago, prende la via della trachea – spiega il dottore – si corre il rischio di soffocamento a causa dell’ostruzione parziale o, più raramente, totale delle vie respiratorie. In questo caso, è necessario intervenire immediatamente per scongiurare il rischio di asfissia”.
“Un altro rischio – aggiunge Ottolini – è che il frammento di cibo che ha imboccato la trachea raggiunga i polmoni, causando una polmonite ab ingestis, cioè da corpo estraneo, molto difficile da curare”.
Perché può capitare?
Le cause di questo evento eccezionale sono diverse.
Un pezzetto di cibo può andare di traverso perché è troppo grosso, oppure per distrazione (si parla mentre si sta mangiando), o perché respiriamo mentre inghiottiamo. Ai bambini può capitare perché corrono con il cibo in bocca oppure perché ingeriscono piccoli oggetti.
Esistono poi patologie a carico dell’apparato neuromuscolare che impediscono la corretta deglutizione. “I processi che regolano la deglutizione permettono la chiusura delle vie aeree tramite la glottide al momento del passaggio del bolo alimentare. A causa del decadimento senile, ma anche per colpa di patologie neurologiche più frequenti in età avanzata, questo controllo può venire meno o essere molto carente e quindi è più probabile che un pezzetto di cibo si introduca nelle vie respiratorie. Può capitare anche per colpa di patologie degenerative quali, ad esempio, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA)”, spiega il medico.
E aggiunge: “Un’altra causa è legata all’abuso di alcol, farmaci e sostanze stupefacenti, poiché ciò inibisce il corretto funzionamento del sistema nervoso”.
Come si può intervenire?
Le azioni più opportune da mettere in atto dipendono dall’età del paziente e dal grado di conoscenza delle manovre di pronto soccorso.
In ogni caso, “la prima cosa da fare, sempre, è chiamare il 118. Nel frattempo, si può invitare la persona a tossire e, chi lo sa fare, eseguire delle manovre specifiche, come quella di Heimlich (compressioni addominali). Questa manovra è particolarmente difficile, quindi è necessario apprenderne correttamente la tecnica, frequentando un corso di primo soccorso, per non provocare danni anche seri”, avverte il dottore.
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