Il colesterolo è una sostanza presente nel sangue e in tutti i tessuti, che in parte proviene dal cibo che mangiamo, in parte viene prodotta dal nostro fegato (circa l’80%). Appartiene alla famiglia dei grassi ed è una delle componenti della membrana delle cellule.
Il nostro corpo ne ha bisogno per costruire cellule sane, ma alti livelli di colesterolo possono aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Chiara Gabbi, specialista di medicina interna presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano, che ha risposto alle domande più comuni dei nostri pazienti.
A cosa è dovuto il colesterolo alto?
Ci sono numerosi fattori potenzialmente responsabili dell’aumento di colesterolo nel sangue. Un’alimentazione poco equilibrata e ricca in grassi animali; fattori genetici ereditati dai genitori; squilibri ormonali; certe patologie a carico del fegato; e l’assunzione di particolari farmaci sono tra i fattori più frequentemente identificati. È importante che chi presenta alti livelli di colesterolo nel sangue venga valutato da uno specialista, in primis per identificarne le cause, escludendo la presenza di altre patologie, ed in secondo luogo per impostare misure efficaci atte a ridurne i livelli.
Che cosa c’entra il fegato con il colesterolo?
Il fegato è la vera e propria “centralina di controllo” del colesterolo nel nostro corpo: produce colesterolo per il fabbisogno dei vari organi e per l’espletamento di numerose funzioni biologiche; ne regola l’eliminazione tramite la produzione di sostanze chiamate acidi biliari ed infine controlla tutti gli scambi con il sangue determinando in gran parte i livelli di colesterolo circolante.
Le statine, i farmaci più utilizzati nel ridurre il colesterolo, agiscono proprio a livello del fegato andando ad inibire la produzione di colesterolo in questo organo.
Menopausa: perché i livelli di colesterolo sono spesso più alti?
Gli ormoni sessuali femminili contribuiscono a regolare il metabolismo del colesterolo proprio a livello del fegato. Quando, con l’avvento della menopausa i livelli di estrogeni diminuiscono, si può riscontrare un aumento del colesterolo totale circolante.
Che conseguenze può avere il colesterolo alto?
Il colesterolo in eccesso, a lungo andare, tende a depositarsi sulla parete dei vasi sanguigni causando la formazione di veri e propri restringimenti del vaso chiamati placche di aterosclerosi. Quando tali ostruzioni riducono significativamente il flusso sanguigno nelle arterie coronarie che portano sangue al cuore, c’è un alto rischio di infarto oppure se si tratta delle carotidi, i vasi sanguigni che veicolano sangue al cervello ci può essere un aumentato rischio di ictus.
È quindi importante che i pazienti che presentano alti livelli di colesterolo del sangue vengano studiati accuratamente anche con l’esecuzione di esami, quali ad esempio il doppler dei tronchi sovra-aortici che permette di valutare l’eventuale presenza di placche di aterosclerosi a livello delle carotidi.
In che modo è possibile ridurre il colesterolo?
In primo luogo bisogna capire le cause dell’ipercolesterolemia andando poi ad intervenire efficacemente su di esse, ove possibile.
In linea generale, per chi presenta alti livelli di colesterolo ci sono tre strategie d’intervento, come da linee guida internazionali: i. impostare un piano alimentare bilanciato e controllato; ii. promuovere uno stile di vita non-sedentario. L’attività fisica infatti si è dimostrata avere effetti benefici importanti anche sui livelli del colesterolo. iii. Impostare una terapia farmacologica, quando le misure precedenti non sono sufficienti per raggiungere i livelli ottimali di una frazione del colesterolo chiamata LDL.
Le statine hanno effetti collaterali ai muscoli?
È stato stimato che una piccola percentuale tra 1.5%-5% dei pazienti che assumono statine può presentare effetti collaterali a carico dei muscoli che si manifestano ad esempio con crampi o dolori muscolari. È importante quindi che i pazienti che assumono statine siano monitorati regolarmente anche con il dosaggio nel sangue di alcuni indici che danno misura di un eventuale danno muscolare, seppur raro.
Perché prendere la pillola per il colesterolo se si sta bene?
I farmaci atti a ridurre il colesterolo devono essere assunti solo quando necessario, su indicazione medica ed in stretto monitoraggio. La finalità di tale terapia è di prevenire la formazione col tempo di occlusioni a carico dei vasi sanguigni e/o di ridurne lo spessore quando già presenti. È importante quindi che, anche se i pazienti non presentano particolari sintomi, seguano la terapia ed uno stile di vita bilanciato proprio con una finalità di prevenzione e promozione della salute a lungo termine.
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici