L’osteoporosi, la malattia cronica che altera la struttura ossea e crea una conseguente riduzione della resistenza al ‘carico meccanico’, aumentando il rischio di fratture, colpisce in Italia circa il 23%, di cui l’80% delle donne oltre i 50 anni in post menopausa (circa 5.000.000 di persone) e il 14% degli uomini dopo i 60 anni (circa 1.000.000 di persone).
Ne soffrono in particolare le donne perché l’osteoporosi è legata anche alla menopausa e al calo di estrogeni, che sono fondamentali per le ossa in quanto sono gli ‘attori’ primari dell’assorbimento del calcio.
Tra i fattori che aiutano a prevenire questa patologia ci sono anche la corsa e l’alimentazione.
Ne parlano le dottoresse Elena Corradini, ginecologa in Humanitas Medical Care Serena Del Zoppo, ginecologa in Humanitas Medical Care e Laura Carabelli, dietologa in Humanitas Medical Care.
I campanelli di allarme
L’osteoporosi viene definita la malattia silenziosa, perché dà segnali solo quando ormai è in stato avanzato. I pazienti avvertono i sintomi spesso molto tardi: “alcuni paziente arrivano direttamente ad avere microfratture, una diminuzione della statura, crolli vertebrali – ha detto la dottoressa Del Zoppo -. Si tratta di sintomi purtroppo tardivi. Ecco perché è importante fare prevenzione”.
Un falso mito da sfatare è il dolore articolare: “le nostre pazienti – ha aggiunto la ginecologa – ci riferiscono questi dolori in post menopausa, in realtà in peri-menopausa o post menopausa il dolore articolare è molto frequente ma è associato alla riduzione di acido ialuronico nelle cartilagini, conseguente ad un calo degli estrogeni”.
La diagnosi
Per arrivare ad una diagnosi, poiché l’osteoporosi è asintomatica, l’esame di riferimento è la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata), un esame radiologico che valuta la densità ossea e che viene eseguita a livello femorale o lombare.
Esiste anche la MOC ad ultrasuoni, quindi senza radiazioni, che ha la stessa attendibilità della ‘sorella’.
Osteoporosi e alimentazione, combatterla a tavola
Se si vuole prevenire l’osteoporosi a tavola, “è fondamentale avere un’alimentazione equilibrata in cui apportiamo tutti i macronutrienti, (carboidrati, proteine e grassi) per evitare di andare incontro a uno stato di malnutrizione”, ha chiarito la dottoressa Carabelli.
Non dovranno poi mancare quotidianamente gli alimenti che contengono nutrienti che favoriscono l’assorbimento del calcio: vitamina D, K e C e i sali minerali (calcio, magnesio e fosforo) che fortificano le ossa.
“Ben vengano i latticini, frutta secca quotidianamente, uova, pesce (alici, sarde, sgombri ricchi anche di omega 3), ma anche verdure come rucola, broccoli e legumi, ricchi anche questi di calcio”.
Ci sono anche alimenti che riducono l’assorbimento di calcio se assunti in eccessi: “il sale in particolar modo, il caffè e l’alcool” (si consiglia un consumo moderato, un bicchiere di vino al giorno per la donna e massimo 2 per l’uomo). “Come per ogni cosa ci vuole l’equilibrio”, ha ricordato la dottoressa Carabelli. Infine non possiamo non citare il fumo, che costituisce un fattore di rischio, oltre che per patologie cardiovascolari e tumori, anche per l’osteoporosi, in quanto impedisce l’assorbimento del calcio, minerale fondamentale per la struttura ossea.
Osteoporosi, prevenirla grazie agli sport ‘gravitazionali’
Si tratta semplicemente di sport come la corsa o la camminata, di quell’attività fisica in cui il nostro corpo non è ‘in scarico’.
Potrebbe sembrare una contraddizione associare l’osteoporosi, patologia che colpisce le ossa e le articolazioni, con l’attività fisica. Non è così: “attraverso sport gravitazionali è possibile prevenire e in parte curare questa patologia degenerativa che colpisce le ossa – ha spiegato la dottoressa Corradini -. Si tratta, di fatto, della corsa, della camminata e il sollevamento di piccoli pesi che determinano una sollecitazione sulle cellule dell’osso che sono deputati a deporre il calcio nelle ossa e a renderlo così più forte”.
In assenza di gravità, infatti, lo scheletro è sottoposto a sollecitazioni diverse. E’ il caso, ad esempio, degli astronauti che spesso per questo sono colpiti dall’osteoporosi: il loro corpo, non dovendo contrastare la forza di gravità, rimane ‘inattivo’ e il calcio non riesce a depositarsi nelle ossa, che quindi diventano più sottili e si indeboliscono.
Ma chi soffre già di osteoporosi, può davvero fare sport? Ovviamente ogni storia clinica è a sé, ma corse lente, camminate e piccoli pesi possono aiutare ad aumentare la resistenza ossea. Lo sport aiuta ad evitare una degenerazione dell’osso.
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