L’acne giovanile colpisce circa l’80-85% degli adolescenti e si manifesta solitamente tra i dodici e i diciotto anni, diventando spesso un problema per i ragazzi, sia fisico che psicologico. Se non trattato correttamente, infatti, può lasciare dei segni permanenti sul viso. Per questo, è importante un trattamento adeguato e tempestivo. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Evelyn Falconi Klein, dermatologa presso il centro Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Che cos’è l’acne giovanile?
“È una malattia infiammatoria della pelle con origini multifattoriali, può colpire soprattutto la cosiddetta zona T del volto, ma anche dorso e décolleté. Si manifesta con un aumento del sebo sulla cute (seborrea), punti neri (comedoni), papule infiammatorie e pustole”.
Quali sono le cause dell’acne giovanile?
Le persone che soffrono di acne giovanile manifestano più sensibilità allo stimolo degli ormoni. Tra le cause che possono originare l’acne troviamo:
– Familiarità
– Stress
– Cosmetici
– Alimentazione
Come si può prevenire l’acne?
Per prevenire l’acne sono consigliate alcune condotte:
– Detergere la pelle con prodotti non schiumogeni e non troppo spesso
– Non utilizzare cosmetici sotto forma di crema
– Non utilizzare creme sulla pelle
– Struccarsi con cura prima di andare a dormire
– Evitare il fumo di sigaretta
– Seguire un’alimentazione sana e corretta
Quando è necessario rivolgersi ad uno specialista?
“Quando si nota un peggioramento dell’acne nonostante le cure domiciliari, quando si ha bisogno di consigli sulla giusta cura della pelle, quando l’acne provoca un disagio psicologico e lascia dei segni”.
Quali sono i trattamenti/terapie più efficaci?
“Già i trattamenti locali prescritti possono essere molto efficaci, l’importante è seguire bene i consigli del dermatologo. Se i trattamenti locali non bastano, abbiamo la possibilità di prescrivere degli antibiotici per bocca, ma anche integratori anti infiammatori di origine naturale. Se tutto questo non fosse ancora sufficiente, abbiamo un’arma potente come la Isotretinoina per bocca. La sua prescrizione è però da valutare attentamente caso per caso e, nel caso di pazienti donne, in collaborazione con i colleghi ginecologi”.
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