Che cos’è la dislessia?
La dislessia evolutiva è la difficoltà nell’apprendimento della lettura, in presenza di capacità cognitive adeguate e in assenza di deficit sensoriali e neurologici.
Spesso questa difficoltà, di differente intensità, si associa a problemi nella scrittura (disortografia), nell’aritmetica (discalculia) e problemi di memoria e/o attenzione.
Quali sono i sintomi della dislessia?
La dislessia evolutiva si manifesta con diversi sintomi.
In età prescolare:
- difficoltà di linguaggio: errata pronuncia di suoni e parole, difficoltà a formulare frasi complete, imprecisioni nel comprendere un messaggio verbale;
- vocabolario ridotto, fatto di pochi termini, a volte persino incomprensibili.
In età scolare:
- difficoltà a imparare le lettere e i numeri, da leggere e/o da scrivere;
- lettura lenta, poco fluente e/o scorretta (molto spesso associata a una difficoltà di comprensione del testo);
- errori frequenti, come omissioni, inversione o sostituzioni di lettere e di numeri;
- difficoltà nel copiare dalla lavagna, nel leggere la notazione musicale, simboli matematici e numeri;
- difficoltà a imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza, come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno;
- scarsa motivazione, bassa autostima e perdita di interesse per la scuola;
- distrazione, difficoltà a mantenere a lungo l’attenzione sul compito scolastico;
- affaticamento superiore alla normalità.
Diagnosi
La diagnosi di dislessia può essere fatta solo alla fine del secondo anno della scuola primaria (anche se alcuni indicatori precoci possono essere individuati già dai 4 o 5 anni del bambino) e viene effettuata da parte di un team di professionisti composto da psicologo, neuropsichiatra infantile e logopedista.
Il percorso diagnostico per l’individuazione della dislessia prevede una prima fase di colloquio per la raccolta dei dati sullo sviluppo del bambino e la descrizione delle sue difficoltà.
Segue una valutazione approfondita tramite una batteria testistica completa che definisce il profilo funzionale del soggetto. La diagnosi non comporta soltanto la valutazione del livello intellettivo e quello degli apprendimenti scolastici, ma anche l’approfondimento di diverse altre aree come, per esempio attenzione, memoria ed il linguaggio.
Trattamenti
Una volta formulata la diagnosi di dislessia, occorre intraprendere un percorso logopedico e/o neuropsicologico, per aiutare il bambino ad affrontare e superare le sue difficoltà.
Gli interventi variano a seconda delle caratteristiche individuali, infatti ogni bambino ha un proprio profilo funzionale.
Oggi, esistono diversi metodi di supporto per i dislessici che, di fatto, sono strategie per la compensazione dei vari deficit presenti, e consistono in interventi educativi e nell’utilizzo di strumenti tecnologici più o meno avanzati, che prendono il nome di strumenti compensativi.
La legge 170/10 prevede aiuti scolastici ai bambini che hanno problemi di dislessia: ad esempio, la possibilità di usare programmi di videoscrittura al computer, ottenere tempi più lunghi per lo svolgimento dei compiti scritti ecc.
Ma, è altrettanto importante l’allenamento costante a casa, perché il supporto integrato della famiglia e dello specialista permetterà al piccolo di affrontare la problematica in modo ottimale e completo.
Nell’iter terapeutico risulta fondamentale il coinvolgimento non solo della famiglia ma anche della scuola elemento di supporto al bambino.
Disclaimer
Le informazioni riportate sono da intendersi come indicazioni generiche e non sostituiscono in alcuna maniera il parere dello specialista.