Discopatia degenerativa

Che cos’è la discopatia degenerativa?

La discopatia degenerativa è una condizione che riguarda l’alterazione strutturale e metabolica dei dischi intervertebrali, piccole strutture circolari che si trovano tra una vertebra e l’altra. Questi dischi hanno la funzione di ammortizzare e distribuire le sollecitazioni derivanti dai movimenti del corpo, contribuendo alla flessibilità e stabilità della colonna vertebrale.

Quali sono i sintomi della discopatia?

Le aree più comunemente colpite dalla discopatia sono la parte bassa della schiena e il collo. I sintomi includono dolore persistente nella zona lombare, che può irradiarsi ai glutei e alle cosce, e nel collo, con possibile diffusione a braccia e mani. Altri sintomi includono formicolio e, nei casi più gravi, debolezza a gambe e piedi.

Quali sono le cause della discopatia degenerativa?

La discopatia degenerativa è il risultato di una combinazione di stress biomeccanici e predisposizione genetica, che portano ad una alterazione metabolica e quindi delle specifiche proprietà del disco intervertebrale. Con l’età, i dischi subiscono un processo di “invecchiamento”, perdendo cellule e proteoglicani, e quindi elasticità. Questo provoca una “sofferenza” degli elementi della colonna vertebrale, contribuendo all’insorgenza del dolore.  

Quando è necessario consultare un medico?

È necessario consultare un medico quando il dolore persiste da più di 30 giorni

In presenza di debolezza agli arti, braccia e gamba, difficoltà a camminare, formicolii e bruciore, è importante richiedere un consulto tempestivo. 

Come viene diagnosticata la discopatia degenerativa?

La diagnosi di discopatia degenerativa viene effettuata attraverso un’accurata anamnesi ed esame clinico, seguiti da una Risonanza Magnetica Nucleare alla colonna (cervicale o lombare).  

Come trattare la discopatia degenerativa?

Il trattamento include terapia fisioterapica o osteopatica e l’adozione di uno stile di vita corretto. Successivamente, possono essere utilizzate procedure infiltrative più invasive. 

In caso di fallimento del trattamento conservativo, si può ricorrere alla chirurgia. Le opzioni includono: 

  • Decompressione lombare: in caso di stenosi senza instabilità
  • Artrodesi lombare: raccomandata in caso di instabilità rilevata ai controlli in dinamica.

I due interventi hanno prognosi leggermente diversa, con una sola notte di ricovero per la stenosi, e minimo due giorni per l’artrodesi.