Il vaccino Spikevax (prima COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273) è stato autorizzato da EMA (European Medicines Agency – Agenzia Europea per i Medicinali) e AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) per prevenire il COVID-19, la malattia causata dal virus SARS-CoV-2.
Inizialmente prescritto per i soggetti dai 18 anni d’età, il vaccino Spikevax (Moderna) è stato esteso anche per la fascia tra i 12 e i 18 anni dalla Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA, che ha accolto il parere espresso dall’EMA – comprovato dai dati disponibili – sull’efficacia e sulla sicurezza del vaccino, anche tra i 12 e i 17 anni.
Che cos’è il vaccino Spikevax (Moderna)?
Il vaccino vaccino Spikevax (Moderna) è stato il secondo vaccino contro il virus SARS-CoV-2 ad arrivare in Italia, ed è stato messo a punto seguendo tutte le regolari e consuete fasi di verifica in merito all’efficacia e alla sicurezza.
La sua somministrazione è regolata dal piano nazionale di vaccinazione, che prevede più fasi, e la sua autorizzazione è arrivata dopo le regolari e consuete fasi di verifica in merito all’efficacia e alla sicurezza.
Come funziona il vaccino Spikevax (Moderna)?
L’obiettivo del vaccino Spikevax (Moderna) è quello di introdurre nel sistema immunitario una risposta che blocca la proteina Spike e che quindi impedisce l’infezione delle cellule.
Il virus SARS-CoV-2 ha una forma rotondeggiante sulla cui superficie sono presenti delle “punte”. Su queste estremità si trova la proteina Spike, in grado di legarsi all’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (ACE2), coinvolto nella regolazione della pressione sanguigna e con una funzione protettiva contro i danni causati ai polmoni da infezioni e infiammazioni. Interagendo con ACE2, il virus riesce ad entrare nella cellula (impedendo all’enzima di compiere il proprio ruolo protettivo), rilasciando il proprio codice genetico virale (RNA) e costringendo la cellula stessa a produrre proteine virali che creano nuovi coronavirus, che a loro volta si legano ad altre cellule portando avanti l’infezione.
All’interno del vaccino Spikevax (Moderna) sono contenute le molecole di RNA messaggero (mRNA) con le indicazioni per costruire le proteine Spike del virus SARS-CoV-2. Queste molecole vengono protette all’interno del vaccino da una microscopica vescicola lipidica: una “bollicina” che impedisce il rapido degradamento dell’RNA (come solitamente accade) e la sua distruzione da parte del sistema immunitario che la leggerebbe come componente estraneo all’organismo, così che possa entrare nelle cellule e compiere il suo lavoro.
Dopo l’iniezione del vaccino, l’mRNA contenuto nel vaccino viene assorbito nel citoplasma delle cellule e inizia la sintesi delle proteine Spike: un processo che stimola la produzione di anticorpi specifici da parte del sistema immunitario, senza in alcun modo provocare COVID-19 nella persona vaccinata, poiché il vaccino introduce nelle cellule dell’organismo solo l’informazione genetica fondamentale alla cellula per costruire copie della proteina Spike e non il virus vero e proprio.
La vaccinazione permette inoltre di attivare le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a eventuali ulteriori esposizioni al virus SARS-CoV-2, impedendo alle proteine Spike l’ingresso all’interno delle cellule anche qualora il vaccinato dovesse entrare in futuro in contatto con il virus. Il suo sistema immunitario, infatti, ne avrà memoria, lo riconoscerà e si attiverà per combatterlo,
Non c’è alcun rischio che l’mRNA entri nel nucleo delle cellule e ne modifichi il DNA, perché una volta terminato il proprio lavoro, pochi giorni dopo la vaccinazione, si degrada naturalmente.
Nonostante gli studi sui vaccini per prevenire il COVID-19, compreso quello per lo Spikevax (Moderna), siano iniziati solo nella primavera del 2020 e siano durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, hanno visto il coinvolgimento di un numero di persone dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini. Questo ha permesso di arrivare prima all’autorizzazione del vaccino, senza saltare il regolare e consueto svolgimento di tutte le fasi normalmente previste, realizzando uno studio di grandi dimensioni, sufficienti per dimostrare efficacia e sicurezza del vaccino.
Questi tempi brevi sono stati inoltre possibili anche alle ricerche condotte negli anni sui vaccini a RNA, al grande sforzo in termini di risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi rapidissimi, e alla valutazione delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti man mano che questi venivano prodotti e non a conclusione di tutti gli studi, come si è soliti fare, permettendo di risparmiare anni sui tempi di approvazione.
Quando fare il vaccino Spikevax (Moderna)?
Il vaccino Spikevax (Moderna) viene somministrato in due iniezioni, in genere nel muscolo della parte superiore del braccio. Da protocollo, la distanza prevista tra la prima e la seconda dose (nei pazienti in cui la seconda dose è necessaria) è di 28-42 giorni.
In riferimento alla circolare del 14 settembre 2021 del Ministero della Salute, la dose addizionale del vaccino viene somministrata ai pazienti trapiantati e immunocompromessi dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose.
Nei Centri Vaccinazione Humanitas, per la somministrazione della tipologia di vaccino vengono sempre seguite le linee guida delle Autorità Sanitarie, ad eccezione di casi selezionati dal medico in fase anamnestica.
Effetti collaterali del vaccino Spikevax (Moderna)
Le reazioni osservate con maggior frequenza nei vaccinati con i vaccini a mRNA (Spikevax e Pfizer-BioNtech) sono state:
– Febbre
– Dolori muscolari o articolari
– Reazioni nel punto dell’iniezione
Si tratta di reazioni lievi o moderate che si sono risolte in poche ore o in pochi giorni, spesso senza la necessità di assumere antidolorifici o altri farmaci.
Anche per il vaccino Spikevax, così come per per tutti i farmaci, è possibile – sebbene in casi rarissimi – che si verifichino reazioni di tipo allergico fino allo shock anafilattico. In seguito all’iniezione, inoltre, possono presentarsi anche reazioni di tipo ansioso con fenomeni vaso-vagali che vanno dalla sensazione di stare per svenire fino allo svenimento vero e proprio. Anche per questo, le vaccinazioni vengono eseguite in contesti sicuri da personale specializzato ed è previsto un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la vaccinazione.