La vertigine è data da un senso di dondolio e disequilibrio anche se si è fermi o seduti. Il senso di sbandamento può essere momentaneo o perdurare molti giorni; la persona affetta può avere due tipi di sensazione: avere l’impressione che sia l’ambiente circostante a girare intorno oppure il contrario. Altri sintomi associati alle vertigini sono nausea, vomito, emicrania, suoni, problemi nella deglutizione e di espressione, vista sdoppiata, battiti cardiaci accelerati, debolezza, mancanza di fiato e sudorazione. Le ragioni di tale disturbo sono problemi dell’orecchio, come l’ accumulo di calcio, infiammazioni, sindrome di Menière, contusioni alla testa, ictus, mal di testa, ischemia, neurite vestibolare, sclerosi multipla ed emorragie cerebrali. Alcuni medicinali possono procurare, come effetto collaterale, le vertigini.
Quali sono i rimedi contro le vertigini?
La cura contro le vertigini viene stabilita a seconda del problema di fondo. Spesso, ci si deve sottoporre a terapia riabilitativa per riprendere il controllo e l’equilibrio corporeo. Altre volte, sono prescritti medicinali come antistaminici, antivomito o sedativi. Di frequente, il medico decide di praticare la cosiddetta manovra di Epley, consistente nel far roteare la testa con appositi movimenti, in modo da aiutare ad assorbire il calcio accumulatosi all’interno dell’orecchio.
Quali malattie si possono associare a vertigini?
Le malattie che si possono associare alle vertigini sono:
- Amiloidosi
- Anafilassi
- Anemia
- Aterosclerosi
- Attacco di panico
- Botulismo
- Claudicatio intermittens
- Ebola
- Emicrania
- Ictus
- Ipertensione
- Ipertrofia ventricolare
- Labirintite
- Morbo di Paget
- Otite
- Policitemia vera
- Sclerosi multipla
- Sifilide
- Sindrome di Ménière
- Vene varicose
È bene precisare che questo elenco non è esaustivo.
Vertigini, quando rivolgersi al proprio medico?
In caso di vertigini, bisogna rivolgersi immediatamente ad un medico, specialmente nei casi in cui si presentassero contemporaneamente problemi di udito, vista e linguaggio, febbre, emicrania, perdita di equilibrio, spossatezza, intorpidimento degli arti, incapacità di reggersi in piedi e camminare autonomamente, prurigine, vomito, elevato rischio di attacco cardiaco o dolore al petto. Bisogna prestare attenzione soprattutto se la persona affetta è anziana e, in caso di problemi di ictus pregresso.