La metisergide viene utilizzata per prevenire o ridurre la frequenza e il dolore di alcune gravi forme di cefalee (ad esempio l'emicrania e la cefalea a grappolo), ma solo quando altri trattamenti non sono risultati efficaci. Non è invece indicata per il trattamento di un emicrania già in corso.
Che cos'è la metisergide?
La metisergide è un derivato dell'ergot. Si pensa agisca attraverso il restringimento dei vasi sanguigni presenti nella testa, riducendo così il dolore.
Come si assume la metisergide?
In genere la metisergide si assume per via orale a stomaco pieno.
Il medico potrebbe prescriverne una dose iniziale bassa per poi aumentarla in caso di necessità. La posologia definitiva prevede in genere 2-3 somministrazioni al giorno.
Effetti collaterali della metisergide
Quando assunta per periodi prolungati, la metisergide può, in rari casi, causare ispessimenti delle valvole cardiache e del rivestimento di polmoni e della cavità addominale.
Fra gli altri suoi possibili effetti collaterali sono compresi:
- nausea,
- vomito,
- diarrea,
- capogiri,
- sonnolenza,
- problemi di stomaco,
- bruciori di stomaco,
- insonnia,
- arrossamenti.
È bene consultare subito il medico in caso di:
- dolori al petto,
- difficoltà respiratorie,
- mal di schiena,
- difficoltà di minzione,
- urine dal colore insolito,
- stanchezza insolita,
- intorpidimento o pizzicore a mani o piedi,
- battito cardiaco accelerato,
- pallore o cianosi delle mani o delle dita,
- forte debolezza muscolare,
- aumento di peso,
- forti capogiri (soprattutto quando si è in posizione eretta),
- problemi alla vista,
- confusione,
- difficoltà a parlare,
- rash cutanei,
- prurito,
- gonfiore a volto, labbra, lingua o gola.
Complicazioni e avvertenze
La metisirgide può compromettere la capacità di guidare veicoli e manovrare macchinari pericolosi.
Prima di iniziare il trattamento è importante informare il medico:
- di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualsiasi altro farmaco (in particolare altri derivati dell'ergot) o alimento;
- dell’assunzione di altri medicinali, fitoterapici e integratori;
- se si soffre (o si è sofferto) di malattie autoimmuni, problemi ai vasi sanguigni, pressione alta non controllata, malattie cardiovascolari, gravi infezioni, diabete, ipertensione, ulcere gastrointestinali, fibrosi dovute all'assunzione di farmaci, gravi problemi epatici, malattie polmonari o renali, emicrania, malnutrizione o blocchi delle vie urinarie;
- in caso di gravidanza o allattamento al seno.