Si somministra al fine di ridurre la gravità degli stati di ansia; esso agisce come parziale agonista di un particolare tipo di recettori della serotonina e come antagonista della dopamina, nonché come un parziale agonista dei recettori α1 (coinvolti nel maccanismi di insorgenza degli stati ansiosi).
A cosa serve?
E’ un farmaco ansiolitico, appartenente alla classe degli azaspirodecandioni, che si somministra per ridurre la gravità degli stati di ansia.
Come si somministra il Buspirone?
Viene assunto per via orale, rispettando le indicazioni prescritte dal medico. Dal momento che potrebbero essere necessarie una o due settimane prima che il farmaco sprigioni appieno la propria efficacia, è fondamentale non sospendere il trattamento prima che sia trascorso questo periodo, anche in assenza di visibili miglioramenti.
Effetti collaterali del Buspirone
Il trattamento a base di Buspirone risulta in genere ben tollerato. Tra gli effetti collaterali riconosciuti si possono elencare:
- vertigini
- senso di nausea
- scariche di diarrea
- mal di stomaco
- mal di testa
- stato di agitazione
- sonnolenza o insonnia
- formicolii agli arti
Il Buspirone non ha effetti anticonvulsivanti e miorilassanti, ha uno scarso effetto sedativo e – contrariamente agli altri ansiolitici – non favorisce il sonno. A differenza di ciò che si riscontra in soggetti trattati con altre tipologie di farmaci ansiolitici, nei pazienti trattati con Buspirone non si evidenziano né sedazione né riduzione delle capacità di eseguire prestazioni che richiedano particolare attenzione.
Avvertenze del Buspirone
Atteso che alcuni effetti collaterali possono risultare potenziati dall'assunzione di alcol, è opportuno evitare il consumo di questo tipo di bevande durante la cura basata su tale farmaco. È da evitare inoltre la contestuale assunzione di altri farmaci con effetti sedativi (per es. antistaminici, farmaci per l'insonnia).
Particolare cautela dovrebbe porsi nel somministrare il farmaco a soggetti con disfunzioni renali ed epatiche e a soggetti allergici. Le pazienti donne – nel caso in cui siano in gravidanza o la stiano pianificando o nel caso in cui stiano allattando al seno – devono consultarsi con il medico.