Che cos’è l’Acetazolamide?
L'Acetazolamide è un farmaco che agisce a livello del tubulo contorto prossimale dei nefroni inibendo l’anidrasi carbonica, un enzima coinvolto in una reazione importante per il mantenimento dell’equilibrio acido-base dell’organismo. Attraverso l’inibizione dell’attività dell’anidrasi carbonica, l'Acetazolamide riduce il riassorbimento di bicarbonato e di sodio, aumentandone l'escrezione urinaria e promuovendo la diuresi.
A cosa serve l'Acetazolamidide?
Poiché riduce il riassorbimento di bicarbonato e di sodio e promuove la diuresi, l’Acetazolamide viene impiegato per il trattamento di diversi disturbi:
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come diuretico, nel trattamento della condizione edematosa dovuta a insufficienza cardiaca, con particolare efficacia nel miglioramento dell'edema polmonare e relativa dispnea
- nel trattamento dell'epilessia, soprattutto nei pazienti più giovani e affetti da forme meno aggressive
- nel trattamento del mal di montagna, poiché il farmaco provoca una lieve acidificazione del sangue che stimola gli scambi gassosi
- nel trattamento del glaucoma, poiché riduce la pressione intraoculare, che è una della cause scatenanti questa patologia.
Come si assume l'acetazolamide?
L'Acetazolamide viene assunto per via orale attraverso due diverse formulazioni:
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compresse
- capsule
Quali sono gli effetti collaterali dell'Acetazolamide?
Tra gli effetti avversi correlati all’uso dell’Acetazolamide, quelli che si manifestano più comunemente sono sonnolenza e confusione.
Il trattamento a base di Acetazolamide, soprattutto se prolungato nel tempo o erroneamente dosato, potrebbe determinare un'alterazione dell'equilibrio elettrolitico e acido-base, comportando:
- iposodiemia (=riduzione della concentrazione plasmatica di sodio)
- ipokaliemia (=riduzione della concentrazione plasmatica di potassio)
- acidosi metabolica (=riduzione del ph ematico)
Particolare attenzione, dunque, deve essere prestata nel somministrare questo principio attivo a soggetti con diabete, con broncopneumopatia cronica-ostruttiva e con enfisema, in quanto una possibile acidosi potrebbe contribuire all'insorgenza di tachipnea, sonnolenza e, nei casi più gravi, coma.
Durante il trattamento con l’Acetazolamide il medico potrebbe richiedere il monitoraggio di alcuni parametri, come sodiemia, potassiemia, emocromo e glicemia (nei pazienti affetti da diabete).
Quali sono le controindicazioni all’uso dell'Acetazolamide?
L’assunzione dell’Acetazolamide è controindicata:
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in caso di iposodiemia
- in caso di ipopotassiemia
- in caso di acidosi
- durante la gravidanza e l’allattamento
Avvertenze
I dati sperimentali riguardo l'uso dell'Acetazolamide in gravidanza suggeriscono di evitarne l'uso durante il primo trimestre e di assumerlo nei due trimestri successivi solo in caso di inevitabile bisogno. Inoltre, poiché l'Acetazolamide viene in piccola parte escreta nel latte materno, è opportuno sospendere l’allattamento se si sta seguendo una terapia a base di questo principio attivo, salvo diversa indicazione da parte del medico specialista.
Poiché l’Acetazolamide può causare sonnolenza e confusione, è bene informare i pazienti in trattamento dei potenziali rischi connessi alla guida dei veicoli e all’utilizzo di macchinari potenzialmente peridolosi.