Che cos’è un’infezione da Dientamoeba fragilis?
Questo tipo di infezione è provocata dal parassita che porta questo nome e che si trova di solito all’interno dell’intestino umano.
È più facile contrarre questa infezione in zone del mondo in cui il livello di igiene è scarso. È possibile avere l’intestino colonizzato da questo parassita senza avvertire sintomo alcuno.
Come si contrae un’infezione da Dientamoeba fragilis?
È molto probabile che l’infezione da questo parassita avvenga per via fecale-orale, cioè abbia luogo quando si portano alla bocca le mani dopo che sono venute a contatto con le feci di una persona infetta oppure quando si ingeriscono acqua o alimenti che risultano essere stati contaminati dal parassita.
Come si previene un’infezione da Dientamoeba fragilis?
L’infezione da Dientamoeba fragilis può essere prevenuta osservando alcune semplici norme igieniche, tra cui:
- lavarsi le mani prima di mangiare, in particolar modo dopo essere stati al bagno o dopo avere maneggiato dei pannolini;
- evitare di entrare in contatto o consumare acqua che possa essere stata contaminata da degli scarichi fognari;
- lavare e sbucciare sempre la frutta e la verdura prima di consumarle crude;
- non bere acqua del rubinetto prima di averla bollita in paesi dove ci possano essere dei problemi di approvvigionamento idrico.
Quali sono i sintomi di un’infezione da Dientamoeba fragilis?
I più comuni sintomi associabili a questa infezione sono perdita di feci, diarrea e dolore addominale associati a nausea, perdita di peso, stanchezza e calo dell’appetito.
Molti soggetti possono ospitare questo parassita senza manifestare alcun tipo di sintomo.
Come si può curare un’infezione da Dientamoeba fragilis?
L’infezione da Dientamoeba fragilis viene trattata con uno specifico medicinale: lo iodochinolo.
Importante avvertenza
Le informazioni di questa scheda forniscono delle semplici indicazioni generali e non possono in nessun caso sostituirsi al parere del medico. In presenza di una situazione di malessere è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino Pronto Soccorso.